Sul tavolo ‘green’ di Milano c’è un poker d’assi. A contendersi i 340 autobus elettrici per Atm Milano sono, infatti, un pugno (scarso) di player. I quattro costruttori a presentare offerta in Foro Bonaparte sono stati Byd, Iveco Bus, IIA e, Ça va sans dire, Solaris che proprio a Milano ha già piazzati ben 250 bus a impatto zero. Ma a fare più discutere sono le assenze come quella di Mercedes (soprattutto nei lotti dei 12 metri dove la base d’asta sembrava alla portata, se paragonata a quella di BusItalia). Non pervenuti nemmeno MAN e Irizar. A non presentarsi anche Karsan che in questi mesi si è affacciata al mercato in maniera particolarmente aggressiva. Assente anche Vdl fresca del varo della nuova gamma (ancora in procinto di essere omologata) nonché la pletora di produttori esotici che hanno preferito starsene alla larga da una gara con non poche spigolature. Silenzio assordante anche dalla Turchia, da anni capitale dell’autobus. EBusco? Presenza telefonata ma che non ha risposto all’appello. Sulle offerte specifiche per lotti non trapela nulla. In linea di principio Iveco Bus e Solaris si fronteggeranno su entrambi le taglie (12 e 18 metri) mentre IIA, ma solo perché il 18 metri non si è ancora visto circolare, potrebbe aver optato per i 12. Byd? Al di là della Grande Muraglia, come è noto, potrebbe succedere di tutto (o nulla). Ma se si considera che in Italia i bus snodati Byd sono come la farina (00) l’occhio a mandola guarderà ai 12 metri.

Atm Milano, dopo 10 anni la storia si ripete

Gli amanti dell’amarcord ricorderanno la gara milanese del 2013 per 250 bus da 12 metri, gara che ha fatto la storia di questo settore e ha decretato il fallimento di un costruttore che poi è “risorto”. Nel 2013 eravamo ancora in “era” diesel Euro 5 e la trasmissione automatizzata a sei rapporti sembra l’ultimo ritrovato della tecnica. Ora le cose sono un po’ cambiate, l’elettrificazione ha complicato il sistema ma i player sono sempre gli stessi, almeno quelli che contano (a discapito di chi diceva che saremmo diventati una colonia cinese). Dopo dieci anni precisi, infatti, Iveco Bus, Solaris e IIA (allora BredaMenarini) si ritrovano a fronteggiarsi su un tender meneghino. In molti ricorderanno che BredaMenarini vinse il primo tempo ma poi fu esclusa per eccesso di ribasso (possiamo dire che fu la prima ‘uscita’ della gamma Citymood e la fine per il gruppo dirigente bolognese). Nel duello tra Solaris e Iveco Bus ebbe la meglio la prima che poi dovette arrendersi (praticamente a fine fornitura) per un ricorso vinto da Iveco Bus (che poi, all’ombra dell’Expo, vinse a mani basse la gara dei 18 metri ibridi).

Atm bus elettrici, il primo lotto

Il primo consiste nella fornitura di 205 e-bus alimentati a batteria, categoria M3, classe I, a pianale integralmente ribassato, di lunghezza 12 metri circa, in configurazione 3 porte doppie, comprensivi di servizio manutenzione full-service. Valore stimato (Iva esclusa) di 183.022.012,37 euro. La durata del contratto d’appalto, non rinnovabile, è di 202 mesi.

Secondo e terzo, 12 e 18 metri

Anche il secondo lotto è non rinnovabile, ma ha durata dell’accordo quadro di poco inferiore (199 mesi). E consiste nella fornitura di 105 autobus elettrici, alimentati a batteria, categoria M3, classe I, a pianale integralmente ribassato, di lunghezza 18 metri circa, in configurazione 4 porte doppie, comprensivi di servizio manutenzione full-service. Importo stimato, Iva esclusa: 125.761.274,63 euro. Infine il terzo, con durata di 3 anni non rinnovabili e valore (Iva esclusa) di 21 milioni di euro. Si tratta di un accordo quadro triennale, appunto, per la fornitura di un massimo di 30 autobus elettrici, alimentati a batteria, categoria M3, classe I, a pianale integralmente ribassato da 12 metri circa, in configurazione 2 e 3 porte con garanzia minima di 2 anni sull’intero veicolo.

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