Non soltanto richieste nell’Agrigentino, ma anche nel Nisseno. Fra i profughi ucraini che attendono in Polonia l’arrivo dell’autobus “di Carla” – così chiamato perché la missione umanitaria è stata pensata dalla sedicenne Carla Bartoli di Favara (Agrigento) – ci sono anche delle persone che chiedono di essere accompagnate a Riesi (Caltanissetta).

A contattare Florinda Saieva, la mamma di Carla, che è sull’autobus diretto in Polonia e che ha coordinato concretamente la trasferta partita da Favara, è’ stato un ucraino di nome Boris. «Vive a Riesi con la moglie e ci ha chiesto di portare in Italia, la suocera, la figlia e i nipotini di 8 e 4 anni – ha spiegato Florinda Saieva – . Siamo in stretto contatto con loro, già fortunatamente si trovano a Lublino e ci stanno attendendo, con tanta preoccupazione del marito che ha dovuto lasciare andare la moglie e i due bambini mentre lui è dovuto rimanere in Ucraina».

Il bus di Carla in Polonia riceve solidarietà

La missione umanitaria “Favara for Ukraine” è arrivata a Chelm, a 20 chilometri dal confine con l’Ucraina, nel cuore della notte. Ad accogliere la spedizione un imprenditore favarese Giovanni Morgante che vive e lavora, con la famiglia, ad Okuninka. Morgante, venuto a sapere che stava per arrivare un autobus carico di aiuti umanitari per i profughi ucraini, si è subito mobilitato per accogliere i concittadini ed ospitarli gratuitamente in un albergo. Da quando ha lasciato Favara, il pullman continua ad essere aiutato: non ha pagato il traghetto per attraversare lo Stretto, né i pedaggi autostradali di Austria e Repubblica Ceca e infine i componenti della spedizione – 9 persone in totale, compreso l’ex ciclista professionista ucraino Sergii – sono stati ospiti dell’imprenditore che, tanti anni fa, ha lasciato Favara per cercare fortuna lavorativa in Polonia.

Da poco è in corso lo scarico dei generi alimentari, prodotti per l’igiene personale e coperte in un punto di raccolta di Chelm. A darsi da fare sono i volontari polacchi, ma anche tutti i componenti della missione partita da Favara, autisti dell’autolinea Patti compresi. Per prima cosa, sono stati scaricati i prodotti per i celiaci di cui c’è grande bisogno. A pochi passi, alcuni bambini, fra gli scatoloni già depositati, cercano delle scarpe della loro misura.

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