Massimo Roncucci Asstra

Massimo Roncucci, presidente di Asstra, ha aperto il 13° Congresso nazionale dicendo che «la consapevolezza è che il trasporto pubblico, tra i servizi a rilevanza economica, è quello che mostra le maggiori difficoltà» Secondo il presidente «Occorre recuperare credibilità, completando il processo già avviato di miglioramento delle nostre performance economiche e gestionali».

Massimo Roncucci, le aziende tpl hanno bilanci in utile

«Nel 2015 l’81% delle nostre associate che svolgono servizi di Tpl hanno il bilancio in utile, contro il 54% del 2009. Migliorano anche quelle in perdita, su alcune delle quali pesano i ritardi nei pagamenti dei corrispettivi». Edè per questo che Roncucci è consapevole che « il Tpl può essere un’opportunità per la ripresa e per la crescita, come avviene in altri paesi europei. Un motore per la competitività e la sostenibilità delle città».

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Presidente Asstra, gli investimenti per il Tpl ora ci sono

«Con la Legge di Bilancio 2017 e con altri stanziamenti si arriva a cifre importanti, circa 5,8 miliardi di euro, a cui va aggiunta la quota di autofinanziamento delle imprese per il rinnovo dei mezzi. Cifre che, se verranno confermate, per la prima volta dopo diversi anni, saranno in grado di ridurre l’età media del parco mezzi».

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Asstra, il gap con l’Europa è ancora ampio

Secondo Massimo Roncucci «per colmare il gap che ci separa dall’età media europea, le cifre stanziate non saranno sufficienti. Le novità riguardano anche la metodologia di acquisto dei mezzi, attraverso la Centrale Unica, la quale è diversa da come era stata immaginata inizialmente. A nostro avviso è preferibile, a regime, utilizzare il sistema dei costi standard per realizzare una stabilizzazione degli investimenti.

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Decreto Madia, sulle partecipate Asstra delusa sui contenuti

«Il decreto Madia sulle partecipate, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale, è l’unico che resta in vigore perché non è stata dichiarata l’automatica illegittimità costituzionale. Sul decreto pende comunque uno specifico ricorso della Regione Veneto. Come Confservizi avevamo chiesto una sospensiva. Ci risulta, invece, che in questi giorni il testo, con piccole correzioni e qualche spostamento di scadenze, sarà inviato alla Conferenza delle Regioni.

«Come risaputo siamo rimasti delusi da alcuni contenuti del Decreto, perché nonostante le richieste di modifica pervenute da vari soggetti, non si è voluta fare nessuna distinzione tra chi è chiamato ad operare nel mercato e chi ha affidamenti diretti o opera in società strumentali».

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Asstra, regole chiare e rispetto della normativa europea

«Come più volte abbiamo ribadito, siamo per un pieno rispetto della normativa europea, senza penalizzazioni verso chi fa la scelta di affidamento in house. Ma non c’è dubbio che la forma prevalente di affidamento deve essere quella di una concorrenza per il mercato che valorizzi il concetto di rete, favorendo una compensazione tra servizi profittevoli e servizi meno profittevoli, in modo da gravare meno sulla contrattazione pubblica, così come è previsto dalle normative europee e dallo stesso testo di riforma»

Roncucci, le aggregazioni sono una prospettiva di crescita

«In questo scenario non dobbiamo sottovalutare la necessità di avere un tessuto di imprese più forti anche attraverso processi di aggregazioni. Costruire gruppi più grandi, in uno scenario di avvio della concorrenza che si baserà anche sugli investimenti può portare sicuramente dei vantaggi sul piano della solidità patrimoniale e nella capacità ad investire, nonché nella possibilità di competere con gruppi di livello nazionale ed europeo.

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Asstra, i rapporti con Ferrovie delle Stato 

«Riteniamo legittimo che un gruppo di queste dimensioni ragioni a tutto campo per allargare il suo mercato nel campo della mobilità e che sia interessato ad estendere la sua presenza sulla gomma e all’interno delle realtà metropolitane. L’importante è che tutto questo si faccia nel rispetto delle regole».

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