È in corso a Roma il XVIII Convegno Nazionale Asstra: “Innovating Mobility” il payoff dell’appuntamento, dedicato a come le imprese di trasporto pubblico italiane si stiano destreggiando tra le sfide poste dalla transizione energetica e digitale e dalla metamorfosi in atto nel mercato del lavoro.

Ad aprire la giornata di lavori era atteso il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché vicepremier, Matteo Salvini, ma almeno per il momento non si è presentato. L’introduzione al programma di tavole rotonde è stata così curata da Nicola Zaccheo, Presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), Fulvio Bonavitacola, Coordinatore della Commissione Infrastrutture mobilità e governo del territorio della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome e Dario Nardella, sindaco di Firenze, qui in veste di Coordinatore ANCI dei Sindaci metropolitani.

Questo l’intervento di Nardella: «Il Tpl è fondamentale per le nostre città metropolitane e l’obiettivo green in alcune città forse arriveranno con dieci anni di anticipo rispetto a quello stabilito dalla Ue. Nella vita delle città la mobilità e il Tpl è come uno spettacolo al teatro, dove lo spettatore non si chiede cosa c’è dietro al palco. Vuole vedere solo lo spettacolo ed è quello che gli interessa. A noi spetta lavorare dietro le quinte. È un lavoro complesso. A noi spetta investire e prendere decisioni importanti per migliorare i servizi del Tpl. Dobbiamo far cambiare l’abitudine di prendere l’auto ai cittadini in città. Le aree a 30 km/h devono poter essere gestite dai Sindaci per ragioni di sicurezza e ambientali. L’associazione Asstra ha dato un numero che per noi è plausibile. Ci vorrebbero 560 milioni di euro in più rispetto alle risorse già disponibili nel Fondo nazionale per i trasporti per adeguare il sistema del trasporto pubblico urbano e extraurbano delle città italiane agli standard fissati a livello europeo sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale sia dal punto di vista della qualità del servizio. È un tema importante quello legato alle risorse che i sindaci chiedono da tempo e con forza: ovvero che venga integrato e rafforzato il Fondo nazionale trasporti. Questo fondo è necessario per una gestione efficiente dei trasporti perché se da un lato è vero che abbiamo 6 miliardi di euro dal Pnrr da investire sull’infrastrutture della mobilità, dall’altro è altrettanto vero che poi ci sono i costi di gestione e di formazione del personale adeguato. Noi dobbiamo partire sempre dalla visione del cittadino perché altrimenti non riusciamo a costruire un servizio che sia davvero tarato sui bisogni concreti del territorio. Chiediamo un sistema più flessibile nella gestione del trasporto pubblico locale da inserire nei contratti di servizio. Pensiamo, in particolare, a una maggiore integrazione con il trasporto scolastico, con il trasporto a domanda, e a una maggiore libertà di regolazione per i sindaci sia per quanto riguarda la sicurezza stradale sia per quanto riguarda anche i limiti di velocità. Riteniamo che sia fondamentale anche la formazione di persone specializzate con profili lavorativi adeguati alla sfida che abbiamo di fronte – ha continuato il primo cittadino – cioè quella di investire sulla transizione digitale e quella di avere un maggior rapporto tra pubblico e privato che si basi sulle esigenze effettive dei cittadini. I comuni medi e medio piccoli non hanno risorse professionali per formare veri e propri mobility manager che conoscano tutte le problematiche legate alla mobilità».

Un intervento e un’introduzione che ha toccato il nervo scoperto del Fondo Nazionale Trasporti, ritenuto insufficiente per garantire al cittadino-utente un eguale diritto alla mobilità a tutte le coordinate geografiche dello Stivale.

XVIII Convegno Nazionale Asstra, le tavole rotonde sulla transizione energetica

Contratti di servizio e investimenti

Dunque la prima sessione, “Transizione energetica: soluzioni e impatti ambientali, organizzativi ed economici”, aperta dalla presentazione dello studio Asstra “Modello di simulazione dei costi della transizione”, che ha messo sotto la lente il prezzo della del rinnovamento delle flotte di autobus, seguendo le linee guida europee (sul prossimo numero della rivista AUTOBUS dedicheremo un servizio dedicato alla ricerca condotta dal Gruppo di lavoro Autobus di Asstra). A seguire la prima tavola rotonda “Transizione energetica e contratti di servizio, PEF e investimenti” che ha visto protagonisti Bruno Bitetti, Managing partner Studio Massimo Malena & Associati; Serena Lancione, vicepresidente Asstra e Amministratore Delegato GTT Torino; Angelo Mautone, Direttore Generale Direzione per il trasporto pubblico locale e regionale e la mobilità pubblica sostenibile Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; Ezio Maria Palilla, Sales Manager eMobility Siemens e Ivana Panicca, Dirigente dell’ufficio regolazione economica dei servizi di mobilità ART.

Così Serena Lancione, Vicepresidente Asstra e Amministratore Delegato di Gtt S.p.A. di Torino, sull’emergenza FNT: “Le risorse del Fondo Nazionale Trasporti non sono sufficienti a garantire transizione ecologica e digitale perché le aziende sono chiamate a un grosso cambiamento ambientale di business e di formazione del lavoro dei dipendenti. Il concetto del Fondo è legato a decenni fa, ma deve tenere conto delle risorse che Asstra ha commissionato. La transizione rappresenta un cambio fondamentale per le aziende cosiddette energivore ma che ancora non usufruiscono di aiuto -dobbiamo lavorare perché anche le aziende pubbliche lo diventino. Quindi servono incentivi importanti, anche le aziende pubbliche rivendicano la loro natura di energivore”

Processi industriali e costi

“Transizione energetica e processi industriali/costi” il titolo della seconda tavola rotonda con attori il mondo dell’industria: Iveco Bus con Tiziano Dotti, Italy Public Sales Manager; Solaris con Giovanni Tosi, Responsabile Prodotto e Karsan con l’Italy Country Manager Halit Ozgur Altinsoy; dunque Paolo Arrigoni, presidente Gestore dei servizi energetici (GSE) e Stefania Tomaro, direttrice Fonservizi.

Evoluzione tecnologica

“Transizione energetica ed evoluzione tecnologica” il terzo e ultimo momento di confronto della mattinata – seguirà una terza e conclusiva sessione pomeridiana – con quattro colossi del mondo dell’energia come Federmetano, presente con il presidente Dante Natali, Unem (Unione energie per la mobilità) con il numero uno Gianni Murano, H2IT (l’associazione italiana per l’idrogeno) con la direttrice Cristina Maggi, affiancati da Francesco Naso, presidente Motus-e e Carlo Poledrini, vicepresidente sezione Ferro di Asstra e Direttore Generale Arst Cagliari.

Prospettive del settore tra investimenti, lavoro e risorser

Parola dunque “padrone di casa” Andrea Gibelli, presidente Asstra per la relazione sulle prospettive del settore tra investimenti e risorse, partendo da un concetto da tenere bene a mente: “No, l’intelligenza artificiale non ci sostituirà tutti”. Gibelli ha tirato così la volata alla tavola rotonda che chiude la due giorni di lavori, con protagonisti Nicola Biscotti, presidente Anav, Domenico Capomolla, direttore Ansfisa, Salvatore Deidda, presidente IX Commissione permanente (Trasporti, Poste e telecomunicazioni) della Camera, Arrigo Giana, presidente Agens, Giuseppina Gualtieri, vicepresidente Asstra e presidente Tper Bologna e Antonio Misiani, Vicepresidente V Commissione permanente (Bilancio) del Senato.

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