A margine dei lavori del Workshop Ambrosetti di Cernobbio, Angelo Costa, Managing Director di Arriva Italia, ha dichiarato: «Vista la decisione dell’Unione Europea di vietare dal 2035 la vendita di nuove auto e furgoni a combustibili inquinanti, finalizzata a ridurre le emissioni climalteranti, si rende ancor più urgente una risposta anche da parte del settore dei trasporti pesanti non compresi nella direttiva europea, come gli autobus del trasporto pubblico locale. È prioritario che il settore faccia l’impegnativo, ma non rimandabile, sforzo per contribuire sempre più a rendere anche il tpl a basse emissioni. Un obiettivo peraltro condiviso anche dal Pnrr: oltre quattro miliardi di euro, infatti, sono destinati generalmente al trasporto pubblico (per rinnovo delle flotte di autobus del Paese e acquisto di treni verdi) e ulteriori 300 milioni di euro sono previsti per lo sviluppo di una filiera italiana di bus elettrici»

Dunque, Costa ha aggiunto: «Arriva Italia è in prima fila per raggiungere questo ambizioso obiettivo: siamo al fianco delle istituzioni per rendere sempre più green il trasporto pubblico locale, con investimenti per rinnovare le flotte di autobus con mezzi sempre più sostenibili. A Brescia, grazie anche al nuovo impianto di rifornimento in corso di realizzazione da parte di Snam,  la settimana prossima entreranno in servizio 20 nuovi autobus a gas naturale, parte di un più vasto piano di rinnovamento delle flotte in gestione ad Arriva, che prevede di superare i 200 autobus a gas naturale in tutta Italia, entro l’inizio del 2024. L’obiettivo è quello di sviluppare una filiera di produzione del biometano insieme ai principali players nazionali e alle realtà territoriali dove operiamo.»

«Nel frattempo, in Friuli-Venezia Giulia, siamo partner della Regione che ha ufficialmente avviato un piano straordinario di rinnovamento della flotta verso i più elevati standard di sostenibilità. Il piano prevede di raggiungere entro il 2030 una composizione della flotta per il 55% alimentata a idrogeno, elettrico e gas naturale. Da qui al 2030 sono previsti a Udine investimenti per oltre 100 milioni di Euro e a Trieste per circa 70 milioni di Euro», ha proseguito Costa

Infine, Costa ha così chiosato: «Una possibile risposta al dibattito comunitario può arrivare anche da una maggiore diffusione dell’HVO, biocarburante prodotto con materie prime vegetali di scarto e oli vegetali inadatti a fini alimentari, che consente di ottenere una riduzione di CO2 fino al 90% e ha il vantaggio di poter essere utilizzato da subito nei motori endotermici di ultima generazione, in particolare di categoria Euro VI, sfruttando le infrastrutture di rifornimento già presenti sul territorio. Abbiamo avviato un primo test del nuovo biocarburante su 6 dei nostri mezzi e ora, in partnership con Eni, prevediamo di estendere il progetto pilota ad ulteriori 20 mezzi».

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