Il 98% delle aziende del nord Italia segnala grandi problemi nella ricerca di autisti. A livello nazionale, la carenza è del 9,1%, mettendo a rischio i servizi pubblici in alcune aree. Le proposte ANAV? Misure per favorire l’assunzione di nuovi autisti, tra cui la promozione della parità di genere (considerando che solo il 16% dei conducenti è donna) e l’offerta di aiuti economici per i giovani affrontare i costi elevati per ottenere la patente e l’abilitazione professionale.

ANAV (Confindustria) ha organizzato questa mattina a Roma un’iniziativa pubblica dove ha presentato un rapporto dal titolo: “La carenza del personale conducente nel settore del trasporto passeggeri. Le proposte dell’Associazione”.

Un evento che ha visto la partecipazione dell’Onorevole Galeazzo Bignami – Viceministro Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – e di autorevoli rappresentanti delle istituzioni e stakeholders nazionali e internazionali con l’obiettivo di inquadrare i termini della problematica, a livello nazionale ed europeo.

Sono necessarie azioni concrete finalizzate a colmare il gap scuola-lavoro, a ridurre il mismatch tra domanda e offerta, attraverso una riduzione dei limiti anagrafici e nelle limitazioni per le patenti, così come per gli elevati costi per le patenti e le CQC e a una soluzione alla mancanza di riconoscimento delle abilitazioni extra UE, con un occhio attento al potenziale migratorio”.

Nicola Biscotti, presidente ANAV

Il rapporto ANAV sulla carenza conducenti

“Con il rapporto presentato oggi a Roma abbiamo condotto un’analisi quantitativa su un campione rilevante di aziende associate al fine di ottenere un dato significativo – dichiara Nicola Biscotti, presidente ANAV – e anche un’analisi qualitativa, che esplora il contesto in cui emergono gli squilibri occupazionali e quindi sulle sue criticità. È emersa una carenza a livello nazionale di più di 8 mila autisti con una diversa distribuzione e sensibilità sui territori”.

I dati emersi dal rapporto ANAV indicano che, sebbene diversificato, il problema è fortemente sentito in tutte le aree osservate (Nord, Centro, Sud e Isole). A soffrire maggiormente è il Nord Italia dove il 98 per cento delle aziende definisce “grandi” o “grandissime” le difficoltà nel reperire autisti. A livello nazionale la carenza si attesta al 9,1%, un dato che mette a serio rischio l’erogazione dei servizi pubblici per la collettività in determinate aree del Paese. Per agevolare l’assunzione di nuovi autisti l’associazione sottolinea la necessità di disporre di nuovi strumenti per attuare una vera parità di genere; infatti, solo il 16 per cento dei conducenti è donna, e di aiuti economici per i giovani che oggi devono affrontare costi troppo elevati per il conseguimento della patente e del certificato di abilitazione professionale per la guida.

“L’iniziativa di oggi con esperti del settore e delle istituzioni nazionali ed internazionali stimola un dibattito che auspichiamo costruttivo – spiega Biscotti – l’Agenda dell’Unione europea ha tra le priorità interventi favorevoli per il settore che vanno colti e sviluppati a livello nazionale perché volti indubbiamente ad abbattere barriere e disincentivi per chi voglia avvicinarsi all’attività”.

Difficoltà nel programmare gli esercizi

L’indagine ANAV ha esplorato anche sul piano qualitativo il contesto aziendale, per ciascun territorio oggetto di analisi, in cui sono emersi gli squilibri occupazionali e le relative criticità: la difficoltà a reperire personale conducente e a programmare, quindi, l’esercizio dei servizi di trasporto, è emersa per il 70% del campione nazionale come molto rilevante. Questo dato è allarmante – commenta Biscotti – perché restituisce il livello di pericolo a cui è esposta, senza interventi immediati, la garanzia del servizio pubblico per il medio e lungo periodo.

“Per alleviare i problemi di carenza – prosegue Biscotti – sono necessarie azioni concrete finalizzate a colmare il gap scuola-lavoro, a ridurre il mismatch tra domanda e offerta, attraverso una riduzione dei limiti anagrafici e nelle limitazioni per le patenti, così come per gli elevati costi per le patenti e le CQC e a una soluzione alla mancanza di riconoscimento delle abilitazioni extra UE, con un occhio attento al potenziale migratorio”.

ANAV evidenzia che le iniziative devono necessariamente coniugarsi con interventi legislativi idonei e strutturati, per garantire all’utenza continuità e qualità del servizio, adottando misure adeguate ad assicurare la sostenibilità economico-finanziaria del settore del trasporto pubblico e dare una prospettiva di crescita al sistema del TPL, come leva determinante per la sostenibilità ambientale e la lotta al cambiamento climatico.

“Confidiamo quindi – conclude Biscotti – che il Governo attui interventi rapidi per l’intero settore del trasporto con autobus che è la spina dorsale della moderna mobilità, componente imprescindibile per il raggiungimento di una mobilità realmente sostenibile e degli obiettivi di transizione ecologica”.

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