L’indagine “Codice Interno” condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari ha aperto il vaso di Pandora della città, scoprendo intrecci su mafia e politica e su come la criminalità organizzata allungato la propria longa manus anche in Amtab, Azienda Mobilità e Trasporti Autofiloviari di Bari, società in house del comune e concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale.

A seguito dell’azione investigativa, al vertice di Amtab è stato nominato – dal Tribunale di Bari – l’amministratore giudiziario, l’avvocato Luca D’Amore, al lavoro per approfondire i meccanismi che regolano il funzionamento della controllata dal Comune, per capire quanto potere avesse il clan all’interno della municipalizzata. La Dda contesta un voto di scambio politico-mafioso risalente al 2018, nel quale sarebbero coinvolte 130 persone e di cui sarebbe prova uno strano giro di di assunzioni che sarebbe stato nelle mani della criminalità organizzata.

Come ben ricordato dal Corriere del Mezzogiorno, Amtab è a attualmente è retta da un consiglio d’amministrazione a tre con l’affidamento della presidenza ad Angela Donvito, Lorena Costantini e Giovanni Paternoster. L’ex presidente Sabino Persichella, in carica per nove mesi (novembre 2022-luglio 2023) aveva rassegnato subito le dimissioni, dopo aver ricevuto il testimone da Pierluigi Vulcano. I vertici dell’azienda hanno fatto sapere che collaboreranno con l’autorità giudiziaria per chiarire ogni aspetto e che né la società, né la sua governance risultano essere indagate.

Ma veniamo ai conti che non tornano e alle assunzioni sospette. Amtab nel 2022 a ha dichiarato ricavi per 50 milioni e una perdita di quasi 4,2 milioni, poi ridotta a 3,4.

Sul dorso del Corsera, si legge: «Nell’ultimo bilancio disponibile, approvato il 29 settembre scorso alla sesta assemblea del socio unico (dopo 5 nulla di fatto), c’è un passaggio che evidenzia l’andamento della forza lavoro ‘aggiuntiva’: “Nel 2022 si è fatto ampio ricorso al lavoro interinale. Per la sosta, al fine di soddisfare esigenze straordinarie (stadio, concerti, fiere e spiagge) e, per quanto riguarda gli operatori di esercizio, per far fronte ai dinieghi espressi dai componenti della graduatoria per i contratti a tempo determinato e addirittura per l’officina nonostante vi fosse una graduatoria di idonei da cui poter attingere”».

Questo il punto da chiarire e sul quale il lavoro di D’Amore sta cercando di gettare un cono di luce: verificare se ci siano stati o meno irregolarità a causa di infiltrazioni. E sembra proprio che ci siano state, visto che sono scattati i primi provvedimenti: quattro dipendenti Amtab e due vigilesse (che avrebbero contattato telefonicamente un fedelissimo del clan Parisi dopo essere state insultate da un automobilista) sono stati sospesi dal servizio in attesa del completamento di alcuni procedimenti disciplinari.

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