La scelta del Comune di Milano di istituire una nuova ZTL per il cosiddetto “Quadrilatero della Moda”, attiva 24 ore su 24 che di fatto proibisce l’accesso a bus turistici nella suddetta area, è “un danno enorme”. A dirlo, tuonando, è Riccardo Verona, presidente dell’Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani (An.Bti – Confcommercio).

«Dal 12 maggio scorso è entrata in vigore nel Comune di Milano la nuova Zona a Traffico Limitato nel Quadrilatero della Moda, operativa 24 ore su 24, con confini definiti dalle vie Manzoni, Senato, San Damiano, corso Monforte e via Cino del Duca. Dopo la fase di sperimentazione senza sanzioni automatiche, da lunedì 15 settembre, le telecamere sono attive e le multe vengono emesse direttamente in automatico. Questa ZTL, così come è stata pensata, di fatto esclude bus e minibus turistici dall’accesso a un’area che rappresenta non solo il cuore del lusso e della moda, ma anche un polo attrattivo con numerosi hotel e location per eventi», le parole del presidente dell’associazione di categoria. Al contrario, resta consentito l’accesso ai mezzi fino a 9 posti e van: “una disparità inaccettabile“, dice sempre Verona.

ZTL Milano, cosa raccontano i conducenti

Per scaricare un gruppo, un autista oggi deve sperare di trovare posto nell’area di Pagano o lungo i Bastioni. Ma la ricerca è complicata, resa ancora più difficile dalle auto che spesso occupano gli stalli riservati ai bus senza che l’amministrazione intervenga con decisione. Il risultato è che il pullman, dopo aver lasciato i passeggeri, deve spostarsi altrove e poi tornare a recuperarli: un paradosso che sta esasperando i vettori, chiamati ogni giorno a portare turisti e generare indotto per la città.

Le richieste dell’An.Bti

L’An.Bti chiede a Palazzo Marino «che vengano previste almeno due aree di carico e scarico per bus e minibus all’interno del Quadrilatero e deroghe specifiche per permettere ai bus turistici ed ai minibus di raggiungere gli alberghi della zona. Chiediamo risposte concrete, perché questo provvedimento penalizza gravemente il nostro settore senza alcuna equità».

«Milano è sempre stata attenta al tema della sostenibilità e della riduzione delle emissioni, eppure, impedendo l’accesso a un bus o a un minibus, si costringono gli operatori a ricorrere a due, tre o quattro van per trasportare lo stesso numero di passeggeri. È evidente che così si aumentano le emissioni inquinanti e si congestiona il traffico cittadino. È una scelta che ci sembra vada in controtendenza con qualsiasi principio di coerenza ambientale, anche perché proprio come da imposizioni Comunali i nostri mezzi utilizzati sono esclusivamente Euro 6, con emissioni quindi prossime allo zero. Chiediamo al Comune di attenzionare le esigenze di una categoria che svolge un ruolo essenziale per il turismo e per l’accoglienza della città e di valutare l’introduzione di soluzioni che garantiscano equilibrio, sostenibilità e rispetto per tutti gli operatori», conclude Verona.

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