Un motore elettrico che, in manovra, trasforma il volante in una piuma, e, durante la marcia, regola 2mila volte al secondo l’intensità da imprimere allo sterzo per agevolare la gestione del mezzo da parte del conducente. Il quale, di conseguenza, non può non riscontrare su collo e spalle i benefici del minore sforzo, mentre il veicolo aderisce meglio al terreno e le vibrazioni diminuiscono. La sicurezza di passeggeri e pedoni ne giova. Si chiama Volvo Dynamic Steering (Vds), ed è stato la carta vincente che ha permesso a Volvo di aggiudicarsi, col 9900 Vds, il titolo ‘Sustainable bus of the year 2017’ nella categoria Coach.

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Il dispositivo di casa Volvo ha promosso una vera rivoluzione nel comfort di guida e nella sicurezza. La genesi del sistema di assistenza elettroidraulica allo sterzo prende le mosse da uno studio condotto dal Vti, l’Istituto svedese di ricerca sulle strade e i trasporti. Le indagini hanno dimostrato che le cause di gran parte degli incidenti stradali riguardanti gli autobus hanno a che fare con le condizioni psicofisiche del conducente. A loro volta, esse dipendono da fattori quali l’ergonomia del posto guida e la comodità dei comandi. Spalle e collo sono le principali parti a subire sollecitazioni e affaticamento, e, in alcuni casi, addirittura patologie (che, secondo uno studio dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro datato 2011, colpiscono il 54 per cento delle donne e il 37 per cento degli uomini impiegati nel settore). La servoassistenza idraulica ha fatto tanto ma non basta: essa rimane dipendente dalla rotazione del motore, e quindi dalla velocità del mezzo. Le manovre rimangono faticose, mentre alle alte velocità il volante rischia di diventare addirittura troppo ‘leggero’. Ecco che, prima sulle auto, poi sui tir, la gestione elettronica dello sterzo si è diffusa a macchia d’olio. Volvo l’ha messa a disposizione dei truck nel 2013, vale a dire un paio d’anni prima di fare il grande passo e applicare la pensata al mondo bus. Il sistema è stato presentato al Busworld di Kortrijk di fine 2015 (dove si è aggiudicato il primo premio nella categoria ‘Sicurezza’ nel corso della European Coach & Bus Week).

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Il Dynamic steering prevede un dispositivo a gestione elettronica affiancato alla tradizionale idroguida, in modo da regolarne il funzionamento in maniera ‘intelligente’, a seconda delle condizioni stradali e delle necessità. Il motore elettrico interviene durante la manovre da fermo o quando il bus procede a bassissime velocità, abbattendo di tre quarti lo sforzo che il conducente deve imprimere al volante e provvedendo a riportarlo alla posizione iniziale in uscita di curva (il sistema si attiva quando percepisce l’allentamento della presa da parte del conducente). A medie ed alte velocità il sistema smorza le irregolarità della strada mantenendosi stabile, consentendo così una migliore direzionalità e una diminuzione delle vibrazioni al volante. Quando il tachimetro inizia a segnare regimi di velocità sostenuti, il Vds mantiene lo sterzo fiso e stabile, evitando movimenti non voluti.

Il sistema è disponibile come optional sui coach di Goteborg (9500, 9700 e 9900) e sui telai Euro 6 equipaggiati con l’otto o con l’undici litri. All’orizzonte vi è la sua introduzione su interurbani e urbani. Sulla gamma 9900, intanto, è diventato rapidamente un must.

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E infatti, all’Ibe di Rimini l’ammiraglia di Goteborg ha riscosso un indiscusso successo, conquistando il Sustainable bus of the year (qui sotto la foto della consegna della targa al general manager di Volvo Italia Alessandro Verdecchia): «Consumi ridotti e una trasmissione che si pone al top del segmento – è stata la motivazione -. Ma non solo. La presenza del Volvo dynamic steering (Vds) è stata fondamentale per l’attribuzione del Sustainable Bus of the Year Coach. Si tratta di una tecnologia, per ora unica nel settore, che rivoluziona il modo di guidare. Il comfort e la sicurezza consentite dal Vds si propagano anche al vano passeggeri».

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