Tpl Toscana, “slittano di trenta giorni tutti gli adempimenti previsti”, ossia il trasferimento di beni (mobili e immobili) e del personale così come previsto all’articolo 15 del contratto ponte siglato a fine 2017 tra Regione e One Scarl, la società che raccoglie gli attuali 14 gestori dei servizi di tpl su gomma in Toscana. Il rinvio è dovuto al fatto che non è ancora stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato, che dovrebbe mettere la parola fine alla guerra di ricorsi scaturita dall’assegnazione della gara a lotto unico regionale. Il cronoprogramma approvato dalla Regione il 25 settembre conteneva una riserva, “le date riportate avrebbero potuto subire adeguamenti temporali in conseguenza dei tempi di pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato”. L’avvio delle attività previste nel calendario era fissato all’11 novembre 2019.

Tpl Toscana, le dichiarazioni dell’assessore

A fotografare lo stato dell’arte della procedura di evidenza pubblica per l’affidamento in concessione del Tpl in Toscana, l’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli, che nella comunicazione all’Aula ripercorre il percorso amministrativo, il contenzioso della gara e quanto fatto dalla Regione, “nel rispetto dei contratti e degli accordi firmati”. In particolare, sulle decisioni assunte, Ceccarelli spiega perché la Regione ha “approvato in autonomia” il cronoprogramma previsto e disciplinato dallo stesso contratto ponte, proprio per “garantire il servizio in continuità”. “La Regione non ha fatto altro che dare attuazione a quello che era scritto – ha spiegato Ceccarelli –. Siamo di fronte a soluzioni di buon senso, non c’è solo la preoccupazione di chi deve vendere, ma c’è anche l’indisponibilità di chi deve comprare: se uno non sa chi sarà il gestore del servizio, perché dovrebbe acquistare officine, mezzi, fare passaggio personale?”. L’assessore si dice “stupito di tutto il movimento che c’è stato a seguito di atti che erano estremamente chiari e coerenti”.

Tpl Toscana

Tpl Toscana, i numeri per subentro

L’invio delle informazioni da One Scarl ad Autolinee toscana – attuale aggiudicatario definitivo per effetto della verifica della Corte di Giustizia europea – è stato “molto frammentario e in alcuni casi incompleto”, spiega ancora l’assessore, riferendosi alla documentazione per garantire il subentro, che riguarda “circa 90 immobili, 2mila 900 bus e 5mila 400 addetti”. “Ci siamo fatti parte attiva per coordinare, supervisionare e agevolare il più possibile le attività”. Tuttavia, e nonostante “nelle ultime settimane la produzione di informazioni sia stata più regolare”, le due società “non sono riuscite a trovare un accordo per la definizione del trasferimento. La Regione – continua Ceccarelli – ha quindi dato attuazione alla previsione contrattuale, approvando il cronoprogramma il 25 settembre scorso”. Il calendario è stato presentato ad At “con una riserva”, chiarisce l’assessore: “Le date contenute avrebbero potuto subire adeguamenti in conseguenza dei tempi di pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato”.

Sullo storico della gara a lotto unico e sulla guerra di contenziosi che ne è seguita, Ceccarelli spiega passaggio per passaggio, ma prima fornisce un dato importante: il contratto ponte 2018-2019 – pensato per gestire il periodo transitorio, in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea e del Consiglio di Stato, attraverso un affidamento diretto del servizio di Tpl in via d’urgenza a One Scarl – “ha impegnato risorse superiori a quelle necessarie. La partenza del contratto di gara consentirebbe un risparmio di circa 9milioni di euro l’anno per effetto del ribasso proposto da At”. La possibilità di affidare il servizio di trasporto con ‘obblighi di servizio’ comporterebbe un impegno finanziario maggiore”.

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