Intervenire a favore di competitività, stabilità del quadro normativo e certezza delle risorse economiche per il traporto pubblico locale: è quanto è stato chiesto durante il 27esimo convegno Asstra (l’Associazione Italiana di Trasporto Pubblico Locale che con le sue 145 aziende rappresenta circa il 70% del settore). Le richieste avanzate da Asstra durante il convegno “Le imprese di trasporto pubblico locale per il futuro del Paese” si rivolgono a 4 aree di intervento. Innanzitutto le regole e in questo ambito si chiede tra l’altro un intervento normativo che elimini ogni disomogeneità del quadro regolatorio nazionale rispetto alla normativa comunitaria di settore. Per quello che riguarda invece il secondo ambito di intervento, le risorse, tra le richieste di Asstra vengono indicati meccanismi automatici di indicizzazione del Fondo Nazionale Trasporti; l’iniezione strutturale aggiuntiva di risorse in conto esercizio per supportare ed accompagnare gli ingenti e straordinari investimenti e finanziare i nuovi servizi di tpl e incentivi alla diffusione dei sistemi di bigliettazione elettronica e digitalizzazione dei pagamenti per rendere più attrattivo e innovativo il trasporto pubblico locale e arginare il crescente fenomeno dell’evasione tariffaria. Quanto all’innovazione, si punta alla convergenza verso una transizione energetica sempre e comunque finalizzata all’acquisto di mezzi ad alimentazione alternativa. Infine per quello che riguarda le politiche aziendali, si punta a un incremento dei livelli di produttività del lavoro associato ad un sistema di relazioni industriali adeguato alle sfide del processo tecnologico. Si chiede infine di promuovere, secondo logiche industriali e sulla base dei contesti di mercato, di sinergie tra imprese attraverso forme di aggregazione tra aziende per la realizzazione di obiettivi comuni (ad es. centralizzazione degli acquisti), produttivi (ad es. sinergie sulla flotta), organizzativi (ad es. personale di staff condiviso e circolarizzazione delle competenze.

Asstra, non si può mirare a mobilità sostenibile senza forte sistema

Non si può mirare alla mobilità sostenibile senza un forte sistema di Trasporto Pubblico Locale, che necessita di una prospettiva di sviluppo a lungo termine per garantire il futuro del settore. Questo è il principio chiave che emerge dallo studio Mobilitevolution, presentato oggi presso il Museo Maxxi di Roma, dagli esperti dell’Associazione Trasporti Asstra. Il gruppo di ricerca ha individuato quattro principali aree di intervento necessarie per raggiungere gli obiettivi di mobilità sostenibile. In primo luogo, si legge nel paper, sarà fondamentale delineare un intervento normativo che elimini ogni disomogeneità del quadro regolatorio nazionale rispetto alla normativa comunitaria. Scopo di questa unificazione deve essere la semplificazione e l’eliminazione di vincoli e limiti per le società partecipate. Il secondo termine chiave che gli autori enfatizzano riguarda le risorse, che devono necessariamente supportare e accompagnare gli investimenti, mirando a una maggiore flessibilità tariffaria a favore delle imprese, che promuoverebbe al contempo la limitazione del fenomeno dell’evasione tariffaria. In aggiunta, inoltre, il settore dovrà investire nell’innovazione, nella transizione energetica finalizzata all’acquisto di mezzi ad alimentazione alternativa. Ciò contribuirà a conciliare gli obiettivi di riduzione delle emissioni e sociali con la sostenibilità economica della governance nella gestione dei sistemi digitali integrati. Da ultimo, infine, la mobilità non potrà prescindere da un incremento dei livelli di produttività del lavoro associato ad un sistema di relazioni industriali adeguato alle sfide del processo tecnologico. «È assolutamente necessario – scrivono gli autori – prevedere il rifinanziamento, anche attraverso degli interventi strutturali ed automatici, del fondo carburanti a copertura dei maggiori costi sostenuti dalle imprese Tpl rispetto al 2021 per l’acquisto dei carburanti e dell’energia elettrica ed il potenziamento del credito» Il Covid-19, concludono gli esperti, “la convergenza tra transizione ecologica e digitalizzazione e, a seguito del conflitto ucraino, la crisi energetica e l’inflazione, richiedono interventi mirati per favorire la competitività del settore, la stabilità del quadro normativo e la certezza delle risorse economiche a disposizione. Il settore ha dimostrato, specie in questi ultimi anni, una forte capacità di resilienza rispetto a tutti gli eventi, normativi, pandemici e bellici, che hanno inciso ed incidono sull’equilibrio economico-finanziario ed organizzativo delle imprese e sulle prospettive del settore. Occorre, oggi, un ‘ritorno al futuro’ da intendersi nel senso di uscire dalle logiche emergenziali e ridare al settore una visione ed una prospettiva di sviluppo di lungo periodo».

Asstra, tpl: nel 2022 trasportatati oltre 15 milioni di passeggeri al giorno, fatturato 11 miliardi

Le aziende di trasporto pubblico locale e regionale italiane (931 imprese), con oltre 124 mila addetti e 49 mila mezzi, producono circa 1,8 miliardi di vettura-km annui e 228,6 milioni di treni-km, trasportando nel 2022 più di 15 milioni di passeggeri al giorno e raggiungendo un fatturato di 12 miliardi di euro annui. Questi i valori che emergono dallo studio Mobilitevolution. Il settore, riportano gli autori, è stato profondamente colpito dagli impatti della pandemia e dalle circostanze successive, come la convergenza tra transizione ecologica e digitalizzazione e, a seguito del conflitto ucraino, la crisi energetica e l’inflazione. A livello medio nazionale, la perdita dei passeggeri trasportati, e conseguentemente dei ricavi tariffari, è stata pari al -50% nel 2020 e al -42% nel 2021 rispetto al 2019. Nel 2022, la domanda di trasporti pubblici locali è ancora al di sotto dei livelli pre-Covid. In particolare, si legge nel rapporto Asstra, la rilevazione condotta dall’Ufficio Studi dell’associazione rivela che nel 2022 e nel 2023 è stata stimata una perdita rispettivamente pari al -21% -12% rispetto al 2019. Per risollevare il settore, commentano gli scienziati, sarà fondamentale agire in modo composito per uniformare la normativa, mirare alla flessibilità tariffaria a favore delle imprese, investire nell’innovazione, nella transizione energetica finalizzata all’acquisto di mezzi ad alimentazione alternativa e impegnarsi per raggiungere un sistema di relazioni industriali adeguato alle sfide del processo tecnologico.

Il crollo dei passeggeri, rileva Asstra, ha comportato un calo proporzionale dei ricavi da traffico compromettendo l’equilibrio economico-finanziario delle imprese e dei contratti di servizio di trasporto pubblico. La disponibilità attuale del “fondo mancati ricavi” istituito con l’articolo 200 del D.L. n. 34/2020 non è sufficiente ad assicurare la copertura delle perdite che il settore ha registrato nel 2021 e nei primi mesi del 2022. Nonostante un ulteriore intervento operato nell’ambito della legge di bilancio 2023, il fabbisogno per la copertura dei mancati ricavi del 2021 è pari a 500 milioni di euro ed ulteriori 300 milioni di euro per il 2022. Agli effetti del Covid si è aggiunta la crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime, ed in particolar modo dei carburanti e dell’energia elettrica. Per il 2022 si sono stimati maggiori costi per carburanti (gasolio e metano) pari a oltre 320 mln di euro e per l’energia elettrica nel solo secondo quadrimestre 202, a oltre 160 mln di euro. Per il ristoro dei maggiori costi sostenuti per l’acquisto dei carburanti e dell’energia elettrica, il governo è intervenuto istituendo un fondo ad hoc per il II ed il III quadrimestre 2022, rispetto al 2021, che presenta una dotazione complessiva pari a 460 milioni.

Tpl: Rixi, risposte adeguate o crisi molte aziende a giugno

«Se noi non troviamo o non riusciamo a dare risposte al settore il rischio vero è che molte aziende andranno in difficoltà entro giugno di quest’anno e ci saranno forti tensioni nel trasporto pubblico locale che dovrà essere completamente ripensato». È quanto ha detto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi intervenendo al convegno Asstra dicendosi tuttavia convinto che «l’apertura da parte del Mef più volte manifestata ci fa pensare che l’evoluzione nei prossimi mesi ci potrà essere». Secondo Rxi comunque «è evidente che da parte del settore ci dovrà essere la capacità di gestire i processi di trasformazione che consentano alle aziende di ridurre i costi senza peggiorare il servizio ma anzi aumentandola: su questo stiamo già lavorando e credo che insieme all’associazione nelle prossime settimane inizieranno gli incontri. Dobbiamo anche definire le priorità del settore insieme alle Regioni e ai comuni». Rixi ha quindi messo l’accento sul tema «contingente e immediato che è la chiusura dei bilanci di quest’anno per consentire al settore di poter sopravvivere». A suo parere, complici il caro energia e le conseguenze del covid, «in questo momento Tpl è squilibrato». Il viceministro ha ricordato che quest’anno si è iniziato a intervenire sul fondo cercando di incrementarlo: «Entro il 2026 ci sarà aumento a 5,250 miliardi di euro, però le risorse stanziate nel 2024 oggi non si vedono per i bilanci della società e abbiamo la necessità da qua a giugno di aprire immediatamente un tavolo con il ministero dell’Economia e delle Finanze» e Rixi ha ricordato che il suo ministero ha già inviato ha una lettera in tal senso. Sarà quindi necessario, a suo avviso, un incontro per «andare a individuare uno strumento sia in assestamento di bilancio sia prima per fare in modo che le risorse siano disponibili per consentire alle aziende di chiudere il bilancio di quest’anno senza creare una situazione a cascata sugli enti locali, sulla conferenza stato-regioni e poi sul bilancio nazionale relativo al mantenimento del trasporto pubblico locale. Questo è il tema principale. Poi c’è il tema di bandi per acquisto di mezzi e penso si debba ampliare sulle tipologie di carburante».

Nicola Biscotti: «lavorare per una piena e corretta attuazione della normativa del settore tpl»

“La realizzazione di un ragionevole margine di utile da reinvestire nel rafforzamento del servizio offerto” – ha detto Biscotti –  deve essere in questo senso un obiettivo strutturale che può essere facilitato dalla implementazione dei costi standard di settore per l’equa quantificazione dei corrispettivi inclusivi del riconoscimento dei costi di ammortamento degli investimenti”.
Altro tema trattato dal Presidente di Anav quello della regolamentazione del settore e delle recenti riforme normative.
Il Presidente ha evidenziato come il rispetto del principio di esclusiva e di unitarietà della rete sia una componente fondamentale per l’equilibrio economico di servizi sottoposti ad obblighi di servizio pubblico e che non sono equiparabili con i servizi offerti nel libero mercato.
“E’ necessario” – ha concluso Biscotti – lavorare per una piena e corretta attuazione della normativa di settore nazionale anziché introdurre nuove riforme a carattere generale che alimentano incertezza del quadro di riferimento e ostacolano il processo virtuoso di industrializzazione e crescita del settore“.

Giana: «Vincenti se aumentiamo la qualità tpl»

«Il vero competitor del Tpl è l’auto privata e in Italia l’indice di motorizzazione del numero auto pro capite è in costante aumento. Dibattiamo su quale sia la formula migliore per riformare il settore del trasporto pubblico ma la verità è che il questo nostro competitor prospera in termini di quote mercato rispetto a noi. Diventiamo vincenti solo se aumentiamo la qualità dei trasporti, se mettiamo il libero cittadino in condizione di scegliere cosa è meglio per lui». Lo ha detto il presidente di Agens, l’agenzia confederale dei trsporti e servizi di Confindustria Arrigo Giana, in occasione del convegno nazionale di Asstra. «In Italia – ha aggiunto Giana – la qualità del Tpl è a macchia di leopardo, non abbiamo standard. Inoltre stanno arrivando tanti soldi dal Pnrr: dobbiamo capire che investire nelle infrastrutture significa portarsi dietro anche i costi per la manutenzione»

Matteo Salvini, al convegno nazionale Asstra

”Attrarre ingenti investimenti privati dall’estero. L’Italia deve essere un paese dove conviene investire in infrastrutture e con una ragionevole redditività”. Lo sottolinea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, in occasione del convegno di Asstra, che ha poi aggiunto: ”Soldi ne ho pochi”.

”Il Codice dei contratti entrerà in vigore, e stiamo ragionando con l’Europa perchè quando cambia una normativa sulla contrattualistica, il rischio è che si blocchi tutto il percorso in itinere. Nel 2023 deve essere l’anno record di messa a terra di investimenti pubblici, stiamo ragionando se la data di luglio prevista dal Pnrr, possa essere accompagnata, anche perchè i Comuni italiani nei due terzi dei casi hanno meno di 5 mila abitanti, quindi non hanno gli uffici tecnici di Roma o Milano. Quindi mettere a terra un articolato di 230 nuove norme più 35 allegati. Noi stiamo ragionando su una task force che accompagni e spieghi come mettere a terra le risorse”. Lo sottolinea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in occasione del convegno di Asstra.

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