Vecchi autobus ATAC liberi di circolare che prendono fuoco in pieno centro storico e divieto di accesso per i bus turistici anche di ultima generazione: questo il quadro, a dir poco contraddittorio, che si sta delineando nella Capitale con la discussione avviata ieri dall’Assemblea capitolina sul nuovo regolamento sulla  circolazione dei bus turistici. Da qui l’indignata levata di scudi da parte delle Associazioni degli operatori della filiera dei trasporti e del turismo ANAV, FEDERLAZIO TURISMO, FITA-CNA, FEDERALBERGHI, FIAVET e ASSOVIAGGI/ASSOHOTEL  che – dinanzi all’incendio di ieri di un autobus ATAC, immatricolato  almeno quindici anni fa, in transito nella centralissima via del Tritone, decimo incendio da inizio anno – contestano l’irragionevolezza di un provvedimento che rischia di compromettere irrimediabilmente il già fragile sistema di mobilità della Capitale.

Atac

Atac in fiamme, Anav batte i pugni

“Dinanzi allo stillicidio di incendi e guasti più o meno importanti che quotidianamente colpiscono il vetusto parco autobus dell’ATAC, età media tredici anni, mettendo a rischio l’incolumità pubblica, il Campidoglio insiste nella proposta di vietare l’accesso al centro storico ai bus turistici anche di ultima generazione e di aumentare di oltre il 1000% le tariffe di accesso alla restante ZTL. E’ paradossale  – sottolineano le Associazioni – che l’amministrazione comunale sostenga che il ‘Centro Storico risulta già servito dal Trasporto pubblico Locale che garantisce, in quell’area, la migliore offerta di servizi della Città’. I fatti di ieri dimostrano, invece, ancora una volta che l’azienda di trasporto pubblico della Capitale, alle prese con un concordato preventivo ed in difficoltà finanziarie al punto di rischiare di perdere i requisiti di accesso alla professione, non è in grado non solo di rispondere all’ordinaria domanda di mobilità dei cittadini, ma altresì, a maggior ragione, alla domanda di mobilità dei turisti con un sistema efficace e sicuro”.

Anav, quello che non fa il pubblico lo fa il privato

“Nel contesto attuale, con una società di trasporto pubblico come ATAC quasi al collasso, sotto il profilo sia finanziario che organizzativo, è evidente a tutti come il regolare afflusso e la mobilità di turisti nella città di Roma possa essere garantito unicamente da bus turistici privati, generalmente di ultima generazione e, quindi, più sicuri e certamente meno inquinanti dei bus ATAC. Un autobus di classe Euro VI  infatti – proseguono le Associazioni – è meno inquinante di un’autovettura giacché, come autorevolmente dimostrato dall’Università Sapienza di Roma, produce emissioni di NOx in valore assoluto pari ad un terzo rispetto a quello di una vettura”.

Da qui la ferma richiesta  delle Associazioni della filiera turistica di rivedere l’attuale proposta di regolamento per la circolazione dei bus turistici in un’ottica di maggiore equità e ragionevolezza al fine anche di non recare danni ad un settore come quello del turismo rilevante per il PIL cittadino, su cui incide per oltre il 10%, e per l’occupazione di quasi 150.000 addetti.

 

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