Elettrificazione dei sistemi di mobilità, digitalizzazione e ammodernamento delle infrastrutture. Questi i temi sul piatto della tappa del Mobility Innovation Tour di Genova. Appuntamento aperto da Stefano Balleari, vice sindaco di Genova che ha ricordato come «il trasporto pubblico sia fondamentale per l’ammodernamento di una città. Genova sta investendo molto in questo settore»

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Iveco Bus, con il gas si risparmia

Giorgio Zino, South Europe Business Director di Iveco Bus, ha focalizzato la sua attenzione sull’impegno di Iveco in ambito di elettrico e trazioni alternative, fornendo anche un confronto in termini economici: «Ad oggi l’ibrido unisce la tecnologia del diesel con quella della batteria, con costi più elevati e un risparmio energetico del 10 – 15 per cento che non va a compensare i costi. Il gas ad oggi è l’unica vera soluzione che vanta una maggiore economicità rispetto al diesel: il prezzo del veicolo e della manutenzione sono leggermente più elevati, ma il risparmio energetico, in paesi come l’Italia in cui il gas costa poco, permette di abbassare il costo complessiv0».

E l’elettrico? «Ha costi d’acquisto doppi e, nel caso del bus equipaggiato per ricarica overnight, anche costi d’esercizio elevati sul ciclo di vita, perché va messo in conto la sostituzione della batteria – così Zino -. Nel mezzo con opportunity charging la batteria è più piccola e meno impattante. C’è però il costo dell’infrastruttura che va a incidere. Oggi, con un’incentivazione all’80 per cento, ogni operatore farà i suoi calcoli per capire quale è il prodotto più conveniente».

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Alfabus Europa: il nostro elettrico è pronto

Sull’elettrico si è focalizzato Gabriele Badiali, reparto sales di Alfabus Europa, joint venture datata 2017 tra il costruttore cinese Alfabus e l’azienda brianzola Basco. «Carrozzeria e driveline cinese, batterie giapponesi (le stesse usate da Nissan), componentistica europea: cerchiamo di offrire il giusto mix per il mercato europeo», così Badiali. L’headquarter di Alfabus Europa è ad Olgiate Comasco, dove trova posto anche il centro ricambi e aftersale. Il listino? Il pezzo forte è l’Ecity 12, un 12 metri full electric con 355 kWh di batterie. «Il sistema di ricarica overnight è pronto, stiamo lavorando su altre soluzioni».

Riccardo Genova, inno all’alta capacità

Riccardo Genova, del Dipartimento DITEN – Università degli Studi di Genova, ha ricordato come «Il parco autobus in Italia è da rinnovare. E questo è il primo problema. Poi c’è la questione dell’alta capacità. L’elettrico deve consentire i servizi ad alta velocità sulle linee di forza. Oggi gli elettrici, a causa del peso delle batterie, hanno una capacità del 10 o 15 per cento inferiore rispetto a un veicolo con alimentazione tradizionale. Questo problema si risolve utilizzando la ricarica in linea, con batterie più piccole.

Zf punta tutto sulla guida autonoma

Mirino puntato sulla guida autonoma da parte di Zf, rappresentata da Paolo Gigante. «Zf ha creato una divisione dedicata. Attraverso joint venture, acquisizioni e accordi Zf sta sviluppando una strategia per arrivare a una soluzione di vera guida autonoma. Stiamo lavorando sul livello 3 sul livello 4. Significa che ormai il veicolo è sottoposto a un controllo sempre più ridotto da parte del conducente». Tra gli orizzonti vi è l’automatizzazione industriale e la possibilità di rendere totalmente autonoma la movimentazione in determinate aree (magazzini, cave, edilizia…). L’ultima mossa di Zf è stata la joint venture con la startup e.GO, da cui è scaturito un prototipo di piccolo veicolo (e.GO Moove) driverless.

AMT Genova, la (ri)elettrificazione parte dai corti

Stefano Pesci, Direttore Generale AMT Genova: «Abbiamo sperimentato diverse tipologie di autobus elettrici. Alla fine abbiamo optato per una gara per 10 autobus corti con ricarica notturna. Arriveranno in tutto 10 Rampini, due sono già arrivati (in esposizione in piazza De’ Ferrari, a pochi passi dal convegno, n.d.r.). Sono alloggiati nella rimessa Mangini. È il luogo in cui ospiteremo i nostri mezzi elettrici, e sarà adeguata anche dal punto di vista energetico. Dovremo potare a 2MW la potenza disponibile nella rimessa Mangini. A breve acquisteremo altri 10 autobus elettrici da otto metri e 14 mezzi da undici metri».

Genova, rivoluzione a tutto filobus

Ma l’autobus elettrico a batteria non è l’unica tecnologia alternativa su cui intende puntare l’azienda di trasporto di Genova: «I nostri progetti prevedono la riorganizzazione del tpl di Genova secondo quattro assi di forza che vedano una massiccia reintroduzione del filobus – sempre Pesci -. Significa ampliare l’attuale linea filoviaria per arrivare a 51 chilometri di linea filoviaria che serviranno i quattro assi. Una percentuale importante del percorso sarà su sede propria, un aspetto fondamentale per ottimizzare qualitativamente il sistema di mobilità. Il finanziamento richiesto al ministero, da 650 milioni di euro, coprirebbe l’acquisto di 145 filobus, le linee e l’adeguamento dei depositi».

Enel X per la smart city

«Enel X nasce per permettere la contrazione dei consumi, non per farli aumentare – così Sonia Sandei, Head of Strategic Development Country Italia di Enel X -. La città è il nostro terzo cliente, la mobilità fa parte di questo ambito. Abbiamo l’obiettivo di offrire prodotti di smart city alla città. Siamo partiti con la posa delle infrastrutture di ricariche. Genova è stata una città pilota: abbiamo installato 100 colonnine di ricarica. In Italia vogliamo raggiungere 14mila stazioni di ricarica nel 2022».

E il trasporto pubblico? Il progetto condotto a Santiago insieme al gestore Metbus e il costruttore BYD è noto ed è «il modello che vogliamo mettere in atto in Italia e altrove. I tema del trasporto pubblico è legato al fatto che le città crescono: nel 2050 il 66 per cento della popolazione urbana vivrà in città. È necessario spostarsi verso un mix di alimentazioni meno impattanti e verso un utilizzo maggiore del trasporto pubblico».

«A Santiago operano 6.600 mezzi – così Sandei -. L’obiettivo delle autorità locale è arrivare al full electric entro il 2040. In due anni grazie al supporto governativo abbiamo messo in strada 102 autobus elettrici e stiamo negoziando per altri 250».

Vodafone, i dati al servizio del tpl

Filippo De Vita, Head of Vodafone Analytics: «Per noi digitalizzazione significa gestire i dati. Come operatore telefonico abbiamo la geolocalizzazione dei cellulari Vodafone ogni 30 secondi. Avere la geolocalizzazione di 22 milioni di dispositivi su 67 milioni di italiani permette di avere il dato realistico di come si sta spostando in tempo reale la popolazione. Questi dati sono una miniera d’oro per i trasportisti e permettono di profilare l’utenza. Possiamo ricostruire e analizzare la domanda di trasporto.

Marco Beltrami, amministratore unico di Amt Genova

«Stiamo andando verso l’affidamento in house del servizio, per questo Amt Genova si candida ad essere un supporto, e non solo un esecutore, dell’amministrazione comunale. I trend di trasformazione che ci siamo posti sono la digitalizzazione dei processi, il cambio delle tecnologie del trasporto, e noi stiamo andando verso l’elettrico, e tutto il tema dell’Internet delle cose».

Luca Bianchi, Presidente di Atm Milano

«Milano muove 800 milioni di passeggeri in un anno, l’impostazione del tpl è fondamentale e il tema delle grandi infrastrutture è alla base di ogni ragionamento. Abbiamo investito molto nei sistemi informatici, nell’app e nei sistemi di sharing. Ad oggi sono ben 11,5 milioni i biglietti elettronici che abbiamo venduti di cui 4,5 milioni grazie al sistema con carta di credito».

Ezio Cerquaglia, Amministratore Unico Brescia Trasporti

«Da sei anni Brescia ha una metropolitana. Misura 13 chilometri e della sua inaugurazione si è passati da 41 milioni/anno di passeggeri ai 56 milioni dello scorso anno. La domanda è aumentata non solo per la presenza delle metropolitana ma anche in superficie. L’offerta ha creato domanda».

Carlo Malerba, vice Presidente Atp Esercizio

«Come Atp Esercizio copriamo 1.400 chilometri di rete, facciamo servizi interurbano, urbano, autostradale e rurale. Dal punto di vista morfologico il nostro territorio è molto difforme. La domanda è di tipo residenziale ma anche turistico. Abbiamo ben sette depositi, da due anni ci siamo posto il problema è stata quella di metterla in sicurezza. Da un parco di oltre ai 13 anni di età, nel trimestre 2020 scenderà sotto gli otto anni. Sempre in questi due anni il reddito da traffico è aumentata del cinque per cento. Oggi l’obiettivo la transizione energetica».

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