L’Associazione nazionale bus turistici italiani boccia il primo testo della Finanziaria 2026. Per voce del presidente Riccardo Verona, ANBTI invoca a gran voce un piano per il rinnovo del parco rotabile e il riconoscimento delle accise agevolate.

«L’Ufficio Legislativo di An.bti – Confcommercio ha analizzato in modo approfondito il testo della Legge di Bilancio 2026 e, ancora una volta, non possiamo che esprimere profonda delusione nel constatare l’assenza di qualsiasi riferimento alla categoria dei bus turistici italiani. Nessuna misura di incentivo, nessun sostegno concreto per un comparto che, invece, avrebbe oggi più che mai bisogno di attenzione e di interventi mirati. Torniamo a chiedere con forza che siano previsti fondi dedicati al rinnovo del parco mezzi e il riconoscimento delle accise agevolate anche per i veicoli con motore Euro VI», tuona Verona.

Il presidente ANBTI, dunque, prosegue: «Siamo inspiegabilmente esclusi da incentivi ed agevolazioni, a differenza di altri operatori del trasporto. Un’ingiustizia che si somma a un ulteriore danno: con l’allineamento delle accise, i bus turistici saranno doppiamente penalizzati, perché non solo restano gli unici in Italia e in Europa a non beneficiare di agevolazioni, ma subiranno anche un significativo aumento del costo del gasolio. Tutto questo è insostenibile per un settore che rappresenta un pilastro fondamentale del turismo e del trasporto italiano».

«Chiediamo dunque che il Governo intervenga nell’iter di approvazione della Manovra, in fase emendativa, per correggere questa grave mancanza e dare finalmente un segnale concreto a un comparto che da anni chiede solo di poter lavorare con dignità e sicurezza. Vogliamo ribadire un concetto fondamentale: mezzi moderni equivalgono a mezzi sicuri e sostenibili. Il rinnovo del parco autobus non è più rinviabile: la sicurezza dei passeggeri, in particolare dei bambini e dei viaggi scolastici, deve essere una priorità assoluta. Le famiglie e le scuole ci chiedono sicurezza: noi siamo i primi a volerla garantire, ma serve un accompagnamento concreto da parte delle Istituzioni. Per questo sottolineiamo la nostra esigenza di ottenere incentivi reali per il rinnovo del parco mezzi, perché solo così potremo rendere il trasporto turistico su gomma più sicuro, efficiente e sostenibile. Speriamo che il Governo voglia ascoltare questo ennesimo grido d’allarme e agire subito, riconoscendo il valore e il ruolo insostituibile dei bus turistici nell’economia del Paese», chiosa Verona.

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