La Regione Toscana ora porta Mobit in tribunale. È in corso infatti un’azione civile presso il tribunale di Firenze mirata al risarcimento danni per i costi l’ente regionale sta sostenendo per il mancato affidamento del servizio di tpl su gomma. La regione quantifica il danno in due milioni di euro al mese, a decorrere al primo gennaio 2020, momento in cui è scaduto il contratto ponte con One Scarl, composta proprio dai gestori accorpati nel consorzio Mobit. È dei giorni scorsa la notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati del governatore toscano Enrico Rossi.

mobit regione toscana

Rossi: «Mobit ha avuto atteggiamento ostruzionistico»

Enrico Rossi è indagato per la gara regionale per il trasporto pubblico locale (Tpl), bando da 4 miliardi per 11 anni. Il reato contestato è quello di turbativa d’asta, cioè il presidente delle Regione aveva rilasciato un’intervista nel novembre del 2015, nella quale commentava l’aggiudicazione ad Autolinee nonostante la gara non fosse ancora terminata. Il nome di Rossi si aggiunge ad altri sei indagati.

Oggi la Regione Toscana annuncia la citazione in giudizio di Mobit. Enrico Rossi sottolinea:  “Il loro atteggiamento ostruzionistico a trasferire i beni e il ricorso strumentale alla Giustizia amministrativa ha prodotto un costo superiore di almeno 10 milioni all’anno per il 2018 e il 2019, ovvero per il periodo del contratto ponte, rispetto ai costi aggiornati del servizio affidato al nuovo gestore. E ora ogni mese che passa la differenza fra i costi che avremmo dovuto sostenere e quelli che stiamo succedendo ammonta a due milioni. Quindi dal primo gennaio di quest’anno a luglio dobbiamo aggiungere altri 14 milioni. Tutto questo senza che i cittadini possano beneficiare del piano di investimenti previsto dalla nuova gara e senza che siano state attivate le gare relative ai cosiddetti lotti deboli”.

La condotta di Mobit sotto osservazione

A febbraio 2020 era previsto il passaggio dal notaio per il trasferimento dei beni. A maggio, poi, gli attuali gestori sono stati ritualmente convocati dalla Regione per il trasferimento e nessuna delle società ha partecipato, fanno sapere dalla regione. La mancata consegna dei beni rappresenta la prosecuzione di una condotta che è già stata rilevata dall’Autorità garante della concorrenza e del Mercato, che proprio nei giorni scorsi ha avviato un procedimento nei confronti degli attuali gestori del servizio per sollecitare il rispetto degli obblighi di legge nel garantire un celere e trasparente passaggio di consegne. “Sarà premura della Regione Toscana – ancora Rossi – segnalare ancora all’Antitrust cosa sta succedendo e sollecitarlo per le opportune e necessarie sanzioni”.

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