schermata-2016-09-13-alle-21-10-35

di Gianluca Celentano

No, non è un “titolo forte” ma una realtà sotto gli occhi di tutti. Una realtà troppo ingiusta per chi in uno Stato di diritto vuole lavorare o lavora ma anche per chi nel dover condurre a fatica un impresa di servizio pubblico è obbligato a scelte immorali e drastiche.

Se prendiamo ad esempio i lavoratori diretti del nostro settore, autisti, conducenti, ci imbattiamo in una cruda realtà, dove chi ha superato la soglia dei 40 anni, non è più collocabile nel mondo del lavoro; sono comunque pochi i giovani assunti per turnover pensionistico. La Regione Lombardia ad esempio, per garantire una risposta efficiente ai cittadini che ogni giorno utilizzano il servizio pubblico, sta facendo i salti mortali nella gestione dei limitati fondi pubblici in un contesto di tagli chilometrici, ma non solo; molto spesso poi, questo genera una giustificata mal interpretazione delle parti in causa, con risultati di malessere, incomprensioni e scarso dinamismo.

Le stesse assunzioni nel comparto trasporto persone sono minate dal medesimo allarme di carenza di fondi e, quel poco che viene offerto è diretto, in barba alle normative europee a chi spesso rientra in un’ età di massimo 29 anni. È assurdo, lo so! Soprattutto se consideriamo che un lavoratore autista con anni d’esperienza può offrire un servizio più attento e, in virtù della sua età non salire eccessivamente nei parametri di anzianità, come avverrebbe con chi è nettamente più giovane.

Quindi, più preparazione e meno costosi spaventa qualcuno?

Proposte defiscalizzare il lavoro – le imprese – ma anche il lavoro over 40 sono state portate in Parlamento ma i risultati non sembrano essere per nulla soddisfacenti. Quindi mi domando, se per effetto di una crisi e di un cambiamento di uno Stato, un lavoratore si è ritrovato senza lavoro continuativo nel 2007, come per i peggiori reati immaginabili è costretto oggi giorno alla disoccupazione a vita? Sono argomenti dolorosi, soprattutto per chi sta vivendo dentro questo vero inferno ma l’ottimismo e la costanza di farsi sentire e valorizzare il proprio settore produttivo e il proprio lavoro e professionalità non devono mai mancare.

Si può cambiare e si può uscire da questa morsa. Tutte le iniziative e le novità di trasferimento urbano, interurbano, regionale e interregionale, fanno ben sperare nell’apertura di tavoli di confronto e quindi di una concertazione chiara e ben definita, sino ad ora azzittita da politiche lontane dalla realtà dei cittadini, lavoratori e disoccupati.

Gianluca l’autista.

 

In primo piano

Quanto costano gli pneumatici per ogni chilometro?

La domanda è semplice, la risposta no. Nel trasporto pubblico, conoscere il costo reale degli pneumatici per chilometro significa avere il controllo sui costi, sulla sostenibilità e sulla continuità del servizio. Tutti sanno quanto costa un litro di gasolio, pochi sanno quanto costano i&nb...
News

Articoli correlati

Aggressioni nei trasporti: serve un salto di sistema

All’Hilton Garden Inn di Milano si è svolta la convention della UIL Trasporti Lombardia “Aggressori nei trasporti? Per me no”, un appuntamento dedicato a un tema che da anni attraversa tutto il comparto, quello della sicurezza degli operatori. Un momento di confronto che ha messo in relazione numeri...
Blog

Quando una grande occasione diventa un peso per gli autisti

Gli Special Olympics World Winter Games 2025, svoltisi tra Torino, Sestriere, Bardonecchia e Pragelato, hanno mostrato il volto migliore dello sport inclusivo e della capacità organizzativa del territorio. Per muovere atleti, staff e pubblico sono stati mobilitati pullman turistici e navette proveni...
Blog

Trasporti, mobilità e sicurezza: il rischio della “guerra ibrida”

La sicurezza del personale alla guida resta un tema centrale e continuerà ad esserlo. Ne abbiamo discusso spesso e lo faremo ancora, con l’obiettivo di osservare finalmente una riduzione concreta delle aggressioni e dei rischi sul lavoro. Ma la sicurezza non riguarda soltanto l’incolumità fisica, né...
Blog