Bloccò bus non sicuri e fu sospeso: autista vince causa a Taranto
Bloccò la partenza di due bus urbani a Taranto, ritenendoli insicuri, e per questo fu sospeso dal lavoro. A distanza di quasi tre anni dai fatti contestati e dopo che la lasciato l’azienda municipalizzata per approdare a un’altra società di trasporti, il Tribunale del Lavoro gli ha dato ragione. Protagonista della vicenda è un ex […]
Bloccò la partenza di due bus urbani a Taranto, ritenendoli insicuri, e per questo fu sospeso dal lavoro. A distanza di quasi tre anni dai fatti contestati e dopo che la lasciato l’azienda municipalizzata per approdare a un’altra società di trasporti, il Tribunale del Lavoro gli ha dato ragione.
Protagonista della vicenda è un ex autista di Amat-Kyma Mobilità, Gianluca Di Serio, resa nota dalla Filt Cgil. Il lavoratore, assistito dall’avv. Alessia Pisanelli e sostenuto dall’organizzazione sindacale, aveva subito la sanzione disciplinare perché considerato dai vertici della municipalizzata ai trasporti del Comune di Taranto “colpevole” di aver bloccato due corse di linea ponendo in avaria gli autobus.
Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Taranto, Lorenzo De Napoli, ha annullato il provvedimento di sospensione “dal soldo e dal servizio” e condannato l’Amat a corrispondere le retribuzioni trattenute. «Il lavoratore, peraltro – dichiara Francesco Zotti, segretario provinciale della Filt Cgil di Taranto – nostro responsabile per la sicurezza, aveva agito responsabilmente e la sentenza di annullamento gli restituisce dignita’ e giustizia».
L’8 e il 9 luglio del 2019, precisa Zotti, il lavoratore «prima aveva segnalato il non funzionamento del blocco che consente di tenere le porte dell’autobus aperte durante la salita dei passeggeri e poi aveva riscontrato un taglio in senso verticale lungo circa 10 centimetri lungo la carrozzeria di un altro mezzo, che per via dei lembi sporgenti poteva causare danni anche a qualche passeggero».
Per il Tribunale di Taranto, conclude il sindacalista, «Di Serio si sarebbe, dunque, comportato prudentemente evitando che lavoratori o utenti del servizio potessero farsi male».