L’87 per cento delle imprese di trasporto pubblico ha intrapreso un percorso di trasformazione digitale da oltre un anno, il 13 per cento lo ha fatto nell’ultimo anno. Tra gli ambiti già digitalizzati spiccano il monitoraggio flotte e la vendita/bigliettazione, entrambi al 63 per cento. Seguono l’informazione ai passeggeri e la cybersecurity, entrambe al 55.

Lo rileva la prima Indagine Nazionale ASSTRA sulla digitalizzazione delle aziende del Trasporto Pubblico Locale, che ASSTRA ha presentato oggi -nel contesto del 6° Seminario Nazionale ITS dedicato alla trasformazione digitale nel TPL, tenutosi a Venezia e organizzato da ASSTRA e dall’Azienda Veneziana della Mobilità.

La rilevazione ha coinvolto un campione pari al 54% dell’universo delle aziende associate ad ASSTRA, con una rappresentatività del 30% a livello nazionale in termini di vetture/km.

L’iniziativa rappresenta il primo step del DATA HUB nazionale tematico sul settore.

Studio ASSTRA sulla digitalizzazione delle attività di tpl, i settori

Secondo le aziende di tpl interpellate nello studio ASSTRA, le macroaree in cui la digitalizzazione è più rilevante sono infomobilità (84%) e commerciale (82%), seguite dalla gestione dei depositi e della manutenzione (50%) e dai processi interni (45%).

Dal punto di vista dei benefici attesi, l’82% dalle aziende indica come principale vantaggio una maggiore automazione dei processi, mentre il 58% attribuisce rilevanza alla continuità operativa del servizio. Sul fronte delle difficoltà, emerge l’esigenza di un adeguamento del quadro normativo (37%) e la carenza di competenze digitali nel 29% dei rispondenti.

Il 55% delle aziende mette a disposizione le informazioni del servizio a più sistemi in real time e l’83% delle aziende dispone di un’app aziendale che fornisce informazioni all’utenza, di cui il 39 per cento con app proprietaria e il 44 con software gestito da realtà terza (appena il 17 per cento non possiede app). L’App mobile viene utilizzata anche per la vendita dei biglietti per il 74% delle aziende. Paline intelligenti? Meno del 30 per cento, nel 52 per cento dei casi.

Bigliettazione elettronica: lo stato dell’arte

Altri sistemi di bigliettazione impiegati sono le carte di credito/EMV per il 61%, biglietti cartacei con QR code per il 50%. Il 58% delle aziende offre servizi flessibili a chiamata.

Gli strumenti digitali di diagnostica da remoto per monitorare in tempo reale le condizioni dei veicoli e delle infrastrutture sono presenti, con diversi livelli di implementazione, nel 58% delle aziende e per l’8% sono stati adottati sistemi che integrano l’AI.

Il 55% delle aziende già utilizza sensori e tecnologie per monitorare la densità della folla nelle stazioni e sui mezzi. Sempre 55% delle aziende utilizza sistemi mobili o fissi per la sicurezza del conducente in caso di emergenza, il 42% adotta sistemi ADAS per il monitoraggio degli pneumatici e il 32% per il rilevamento dei punti ciechi.

Sempre sul fronte sicurezza, il 76% delle aziende impiega sistemi di videosorveglianza a bordo dei veicoli e il 13% ha iniziato ad utilizzare sistemi che integrano l‘AI per il riconoscimento scenari.

Ihteressante il fatto che due aziende su tre non registrino i dati relativi alla pianificazione del viaggio, e oltre otto su dieci non registrano i dati relativi al gradimento del servizio. Due parametri, ha sottolineato Luigi Gortan, Responsabile IT di UnicoCampania, richiesti nella sperimentazione Maas4Italy. Almeno il 55 per cento delle aziende non implementano accordi di licensing per l’utilizzo, ad opera di terze parti, di dati significativi.

Andrea Gibelli, presidente di ASSTRA, ha dichiarato: “I dati della nostra indagine confermano come la digitalizzazione sia un processo in atto e consolidato tra le imprese associate. La tecnologia migliora l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici locali, ma resta ancora molto da fare soprattutto in merito all’implementazioni degli applicativi di AI che promettono impatti estremamente significativi sui processi industriali. E’ fondamentale quindi continuare a investire nelle competenze digitali e lavorare per definire un quadro normativo stabile e adeguato. Solo così sarà possibile affrontare con successo le sfide future e ridurre le disparità infrastrutturali e di servizio tra territori urbani e periferici”.

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