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«L’offerta di servizi di mobilità è un settore economico con grandi potenzialità di sviluppo, sia per la domanda crescente sia per le innovazioni tecnologiche e organizzative che lo interessano. Digitalizzazione, infomobilità, big data, driverless sono grandi sfide e frontiere di cambiamento estremamente impegnative». Così dichiara Alberto Cazzani, consigliere delegato di Stav SpA, neopresidente di Anav Lombardia.

L’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori (Anav), aderente a Confindustria, dal 1944 riunisce le aziende private che svolgono servizi di trasporto persone su gomma e rappresenta l’associazione nazionale di categoria delle aziende private che operano nel settore del Trasporto pubblico locale (Tpl). L’Anav riunisce dal 2000 le due associazioni di categoria del trasporto pubblico di persone e del noleggio autobus con conducente (ex Anac ed Enat). Si suddivide in Associazioni regionali (Sezioni) dotate di una propria autonomia. Anav Lombardia associa la grande maggioranza delle aziende private che esercitano il trasporto pubblico di persone nel territorio regionale: conta infatti circa 70 aziende, che esercitano una percorrenza annua di oltre 90 milioni di bus/km, con circa 4mila addetti e più di 3mila autobus (a fronte di un totale regionale di circa 80 aziende e circa 17.700 addetti, con una percorrenza annua globale di circa 280 milioni di bus/km e oltre 6mila autobus).

«Anav Lombardia rappresenta dunque le imprese di un settore interessato da profondi cambiamenti e deve giocare un ruolo importante di supporto ai propri associati». Dice ancora Cazzani che, nel suo programma di presidenza, sottolinea l’urgenza di avviare «un’incisiva strategia di liberalizzazioni dei servizi, per contribuire al processo di recupero di competitività di cui necessita il nostro Paese».

 Il documento programmatico di Cazzani si pone in linea con l’ultimo rapporto dell’Antitrust di giugno scorso, da cui emerge l’auspicio dell’introduzione di un regime di vera concorrenza nel Tpl, a beneficio del miglioramento dei servizi. L’autorità parla dell’“arretratezza di un settore che impegna oltre 7 miliardi di euro di fondi statali e ne genera quasi 11 di ricavi, con la vendita dei biglietti che copre appena il 30% dei costi. Le piaghe maggiori del Tpl, secondo l’Antitrust sono: evasione tariffaria, trasporti scadenti, poca concorrenza, ma soprattutto troppe poche gare, spesso fatte male.

 «Le gare vanno fatte e vanno fatte bene». Commenta quindi Cazzani. «Le poche, isolate esperienze sin qui fatte in Lombardia e in Italia non delineano un modello positivo di liberalizzazione. Purtroppo in molti casi, la burocrazia ha ostacolato l’accesso al mercato, quando invece buone regole e buona amministrazione dovrebbero favorirlo. Serve pertanto un modello nuovo, chiaro e concertato con la rappresentanza delle imprese e la Lombardia deve proporsi di essere regione benchmark a livello nazionale».

Cazzani parla poi di politica industriale. «Coerentemente con quanto detto dal Ministro Delrio, pochi mesi fa, la riforma del Tpl deve prevedere l’introduzione del regime di costi standard, il rinnovo del parco rotabile, la certezza dei finanziamenti e i miglioramenti della qualità dei servizi pubblici, in fatto di ambiente e sicurezza, utilizzando tutte le grandi potenzialità della digitalizzazione».

Il nuovo presidente di Anav Lombardia ricorda che tutto questo è possibile anche attraverso un processo di crescita dimensionale delle imprese. «Questo vuol dire aggregazioni, individuando bacini di programmazione e pianificazione dei servizi basati su criteri trasportistici, che prevedano la loro suddivisione in più lotti di affidamento e gestione».

La Lombardia quindi dev’essere un benchmark nazionale ed europeo anche per quanto riguarda il Tpl. Secondo i dati Anav, questa regione rappresenta circa il 14% dell’offerta in termini di autobus/km e ha un volume complessivo dei servizi in costante crescita. Il settore dei servizi per la mobilità può dunque rivestire un ruolo estremamente importante ed essere una best practice a livello nazionale ed europeo.

Per il nuovo presidente di Anav Lombardia, «l’associazione è chiamata a rappresentare e a raccontare la funzione del tutto nuova svolta dal settore per migliorare la qualità della vita delle persone e per qualificare lo sviluppo economico. Occorre dunque promuovere un’immagine di Anav Lombardia come quella di un’associazione di imprese fortemente orientata all’innovazione, all’efficienza e al miglioramento continuo della qualità del servizio ai cittadini».

Il programma presentato da Cazzani fa capo alla riforma del sistema confindustriale voluta dalla Commissione Pesenti e prevede la formazione di una squadra forte e coesa, con la partecipazione attiva anche dei vicepresidenti nazionali della Lombardia e con un ampio ricorso alle deleghe, nello specifico relative alle relazioni istituzionali, agli investimenti – soprattutto in ambiente e sicurezza – all’innovazione tecnologica, all’efficienza organizzativa, alle attività in concorrenza e infine ai rapporti interni all’organizzazione e a quelli esterni.

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