Nuovo grido d’allarme delle principali associazioni di categoria italiane del settore trasporto persone, circa la nuova, ennesima, impennata del prezzo dei carburanti. «Il costo del gasolio fuori controllo rischia di avere un impatto dirompente sui servizi erogati dalla società di trasporto passeggeri con autobus, sia tpl che trasporto di noleggio e linea non soggetto ad obblighi di servizio pubblico», scrivono Agens, Anav e Asstra in una nota congiunta, chiedendo nuovamente misure di contenimento urgenti.

La mancata proroga del taglio delle accise fa volare il prezzo del gasolio e, in assenza di contromisure, l’impatto sui conti delle imprese di trasporto passeggeri con autobus rischia di diventare insostenibile. Allarme, di rimbalzo, per la sostenibilità e la regolarità di servizi essenziali per la collettività.

«La reazione del mercato alla mancata proroga al 2023 del taglio delle accise sul gasolio – sottolineano le associazioni – è andata ben oltre il mero recupero dei 15 centesimi a litro di risparmio fiscale sinora assicurato dagli interventi del Governo. Il prezzo è fuori controllo con picchi che superano i 2 euro per litro, insostenibili per un settore come quello del trasporto passeggeri che dispone di una flotta autobus alimentata per oltre il 90% dal gasolio che, non a caso, rappresenta la principale voce di costo dopo quella per il personale», aggiungono. 

Le imprese di trasporto passeggeri con autobus presentano una struttura di costi e problematiche operative del tutto simili a quelle del trasporto merci su strada, settore al quale la legge di Bilancio per il 2023 ha già provveduto a riservare l’intero stanziamento di 200 milioni di euro, in una prima fase destinati indistintamente all’intero settore del trasporto su strada.  

«Chiediamo al Governo – proseguono ancora le associazioni – di garantire maggiore equità intersettoriale e ci aspettiamo che un analogo ammontare di risorse sia messo a disposizione anche delle nostre imprese, in linea con gli stanziamenti già riservati al settore nel 2022 in aggiunta, peraltro, al taglio generalizzato delle accise oggi non più in vigore. È necessario, se non azzerare, quantomeno attenuare la dinamica di incremento dei costi e la pressione sui conti aziendali»

Agens Anav e Asstra ricordano, infine, la rilevanza di un settore che, in tutte le sue declinazioni, non solo garantisce servizi essenziali per la mobilità dei cittadini, ma che conta circa 6mila imprese diffuse su tutto il territorio nazionale, con oltre 110mila addetti e 70mila autobus.  

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