Consegnati in Valle d’Aosta, all’operatore VITA, i primi autobus intercity elettrici IC12E di Yutong in Europa. Un modello che abbiamo provato su strada nelle scorse settimane. Suite tecnologica di alto livello, ottima reattività, plancia automobilistica, allestimento da coach; 466 i kWh a bordo, ad alimentare il motore centrale abbinato al trasmissione a tre velocità.

L’interurbano a pianale alto è la nuova frontiera dell’elettrificazione. Dopo Mercedes e Iveco, che a fine 2024 hanno scoperto le carte dei pre serie eIntouro e Crossway, e in attesa di Solaris, che sta lavorando su una piattaforma dedicata che sarà sul mercato nel 2026, sul segmento è sbarcata Yutong. Il gruppo cinese ha presentato il modello Ic12e al Summit Uitp di Amburgo, e ne ha consegnato il suo primo esemplare europeo proprio in Italia, al gruppo valdostano Vita. Ne arriveranno sei, nell’ambito di una gara da dieci pezzi per servizi interurbani che vede anche in consegna quattro U10 omologati in Classe II. 

L’Ic12e rappresenta solamente l’ultimo tassello di una strategia industriale, quella del costruttore cinese noto per essere il peso massimo mondiali in termini di volumi di bus prodotti e venduti (47mila nel 2024, 13mila dei quali a zero emissioni al tubo di scarico), tesa a conquistare posizioni in Europa. 

Yutong sempre più forte in Europa

Prima, il gruppo ha aggiornato la gamma urbana passando dalla serie E alla U, diversi esemplari della quale sono stati peraltro consegnati a giugno ad Atb Bergamo (e circoleranno anche sul costruendo eBrt orobico). Entro fine anno, secondo quanto dichiarato da Massimo Fiorese, amministratore delegato del dealer italiano Powerbus, in occasione di una recente tappa del Mobility Innovation Tour, verrà offerto al mercato italiano anche il coach a motorizzazione diesel. Una scelta che strizza l’occhio a un contesto di mercato che vede la ripresa galoppante del mercato del Classe III (+26 per cento nella prima metà dell’anno) confliggere con la ben nota contrazione del numero di costruttori rispetto al pre pandemia (Volvo, Van Hool e Vdl su tutti).

Ma torniamo al Classe II di Yutong, che abbiamo avuto l’occasione di provare in esclusiva sulle strade della Valpelline, in provincia d’Aosta, a fine giugno. Una due giorni dalla quale è scaturito anche il video pubblicato sui nostri canali e disponibile sulla nostra pagina Youtube.

Prima, un cenno alle misure: il veicolo misura 12.660 mm in lunghezza per un’altezza totale pari a 3.500 mm e un’altezza interna utile di 2.060 mm. A listino c’è anche una versione da 14,8 metri a tre assi (nome: Ic15e), una taglia apprezzata nei mercati scandinavi. Identici gli sbalzi: 2.840 mm davanti e 3.440 dietro. Cambia il passo tra primo e secondo asse: da 6.380 a 7.080 millimetri, a cui si aggiunge il metro e mezzo tra secondo e terzo asse.

La struttura della carrozzeria è realizzata in acciaio ad alta resistenza con trattamenti anticorrosione. L’autobus provato è equipaggiato con due porte rototraslanti esterne, singola all’anteriore e doppia al centro. La disposizione interna prevede una configurazione standard con 47 posti a sedere (più 5 in piedi), pavimento rialzato e area dedicata a passeggeri a mobilità ridotta. Sul 15 metri si arriva a 59 sedute. 

Il volume delle bagagliere è pari a 4,5 metri cubi, in linea con gli altri intercity elettrici finora lanciati sul mercato, mentre il vano passeggeri è impreziosito da sellerie in tessuto con poggiatesta in ecopelle, prese Usb (due per ogni seduta: Usb A e la più recente Usb C), luci di lettura e bocchette del clima individuali. 

Elemento degno di nota per gli addetti ai lavori, lo Yutong Ic12e — così come la gamma urbana U — è costruito sulla piattaforma proprietaria Yea, acronimo di Yutong electric architecture. Si tratta di un’architettura sviluppata internamente e concepita espressamente per veicoli full electric, che integra hardware e software in un sistema nativamente elettrico. 

Questione di sistema operativo

Al centro di questa piattaforma vi è un sistema operativo proprietario Yes che, secondo il costruttore, «per Yutong rappresenta ciò che Ios è per l’iPhone o Windows per un Pc». La gestione centralizzata dei principali sistemi elettronici — catena cinematica, pacco batterie, dispositivi ausiliari — avviene tramite una rete dati ad alta velocità e una centralina di controllo unica. L’obiettivo è massimizzare efficienza, affidabilità e durata: l’adozione della tecnologia Yea, nelle parole del costruttore, promette fino al 10 per cento di autonomia in più, una riduzione del 20 per cento nei costi operativi, una disponibilità del 99 e una vita utile fino a 1,5 milioni di chilometri.

Il motore elettrico, integrato posteriormente in posizione centrale e coadiuvato da trasmissione a tre rapporti, è sincrono a magneti permanenti raffreddata a liquido, con una potenza nominale di 150 kW e picco fino a 350 kW, coppia massima pari a 3.500 Nm.

Due le declinazioni in termini di dotazione batterie: dodici o dieci pacchi Catl a chimica Lfp. Il modello acquistato da Vita e illustrato in queste pagine prevede il numero massimo di accumulatori per un totale di 466 kWh suddivisi tra quattro al posteriore, sei in luogo della bagagliera, sul lato sinistro dell’autobus, altri due sul frontale posizionati sotto la postazione driver. La versione a minor capacità di accumulo è allestito con 400 kWh.

La ricarica avviene tramite connettore Ccs2 fino a 150 kW: due quelli presenti sul veicolo in prova, nella sezione anteriore del lato sinistro e destro (ma è possibile anche sceglierla sul retro). Yutong offre anche la possibilità di ricarica in modalità cosiddetta ‘double gun’, vale a dire ‘iniettando’ energia da due connettori contemporaneamente.

Al posto guida

Cockpit Yutong IC12E

La postazione di guida è avvolgente: il conducente domina il volante e una plancia completamente digitale, dotata di ben tre schermi. A sinistra si trova un display da 10,1 pollici dedicato alla visione dall’alto a 360 gradi, che, insieme al sistema MirrorCam, rappresenta uno degli optional principali del veicolo. Un dettaglio particolarmente interessante si nota durante il cambio di corsia: una volta innestata la freccia, il sistema di telecamere per la ‘bird view’, composto da quattro dispositivi dedicati, costruisce una prospettiva tridimensionale a tre quarti del bus, offrendo una chiara visuale della corsia verso cui ci si sta spostando.

Vale la pena sottolineare che lo schermo di destra, da 12 pollici e con tecnologia touch (non il massimo in termini di attenzione richiesta al driver…), consente l’accesso a media, connettività e informazioni sullo stato dei componenti. Le operazioni relative a porte, luci interne, pedana e vano bagagli vengono anch’esse gestite tramite questo display.

Ultime note tecniche. Il sistema di frenata prevede dischi anteriori e posteriori, con recupero di energia fino al 30 per cento e modulazione della frenata rigenerativa in funzione delle condizioni di carico e topografia del percorso. L’assale anteriore è a ruote indipendenti, l’assale posteriore motore è rigido, entrambi con sospensioni pneumatiche controllate elettronicamente. Il veicolo è equipaggiato con tutte le tecnologie diventate di norma a seguito dell’entrata in vigore del regolamento europeo Gsr2 nel luglio del 2024 per i veicoli di nuova immatricolazione.

CVA Yutong IC12E

Energia rinnovabile per l’elettrico

La flotta di bus elettrici di Vita sarà alimentata esclusivamente da energia rinnovabile. Partner del progetto è Cva (Compagnia valdostana delle acque), che fornirà elettricità ‘pure green’ da fonte idroelettrica e realizzerà le infrastrutture di ricarica nei quattro depositi dell’operatore. L’accordo, firmato nella primavera del 2024, prevede anche la brandizzazione da parte di Cva dei dieci autobus elettrici coinvolti (sei Ic12e e quattro U10 in versione Classe II). Un’iniziativa che rafforza il legame tra produzione energetica locale e mobilità sostenibile.

Il Gruppo Cva, nato nel 2000 e con sede in Valle d’Aosta, gestisce un parco impianti composto da 936 MW di potenza idroelettrica, 115 MW solare e 197 MW eolico. Nel 2023 ha prodotto complessivamente 3.601 GWh di energia da fonti rinnovabili, così distribuiti: 3.220 GWh da idroelettrico (circa l’89 per cento), 261 GWh da eolico e 120 GWh da fotovoltaico. Nell’ambito del proprio piano strategico-industriale, Cva punta a raggiungere 2 GW di potenza installata entro il 2027.

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