Una gamma completa, capace di rispondere a qualsiasi esigenza grazie a un ventaglio di dimensioni e tipologie di trazioni che non lasciano alcun cono d’ombra. Stiamo parlando della gamma Bredamenarini Citymood, l’unica serie sul mercato ad essere nata (da un foglio bianco) per l’Euro VI. Qui pubblichiamo in anteprima i mezzi destinati alla città di Taranto che ha scelto la versione da 12 metri tre porte (la presentazione completa sarà pubblicata su AUTOBUS di giugno in distribuzione all’Uitp di Milano).

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La piattaforma CityMood, prevede veicoli nelle tradizionali taglie da 10,5 12 e 18 metri nelle alimentazioni diesel e metano, con una nuova struttura autoportante, modulare, con la disposizione del motore in linea. Motore che, tra l’altro, torna ad essere di produzione Iveco o, più correttamente, Fpt. Ma andiamo per ordine. Come anticipato, la nuova struttura è modulare, cioè consente di avere in comune tra autobus di dimensioni differenti intere parti di telaio e carrozzeria, in modo da ridurre i costi di progettazione e produzione nonché di unificare molte parti di ricambio. Gli sbalzi, quindi, sono gli stessi per tutte le taglie, così come la larghezza (portata a 2.550 millimetri) e tutto il vano motore. Il materiale costruttivo è acciaio strutturale al carbonio S355JO (meglio conosciuto come Fe510C). Il nuovo motore è l’Fpt Cursor 9, unità dalle alte prestazioni e dimensioni contenute (anche in considerazione del fatto che le masse radianti si presentano contenute grazie all’assenza del ricircolo dei gas di scarico). Il sistema di iniezione common-rail Bosch EdC17, grazie alle pressioni di 1.800 bar, garantisce una combustione ottimale e la conseguente riduzione di idrocarburi incombusti. Per l’abbattimento di particolato mediante post-combustione e per l’abbattimento degli NOx c’è il sistema di post-trattamento dei gas di scarico Hi-eScr, senza Egr ma coadiuvato da Dpf e Doc.

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Di serie, sui Citymood 10,6 e 12, viene proposto nella taratura a 310 cavalli a 2.200 giri, ma è presente, in optional, la versione a 330 cavalli. Sul 18 metri, invece, lo standard è il 330 cavalli ma su richiesta è disponibile anche il 360. La disposizione è posteriore longitudinale, quindi senza il rinvio angolare che aveva caratterizzato tutti gli urbani della casa bolognese dal M240 (conosciuto come Avancity)in poi . Due i cambi automatici disponibili, entrambi di ultima generazione: lo Zf Ecolife e il Voith Diwa 6. Bollino ‘new’ anche per gli assali dove Zf fa il pieno. Sull’anteriore, infatti, lavora l’Rl75ec a ruote indipendenti mentre sul posteriore c’è l’ Av132 a portale rovesciato (Avn132 per l’asse centrale folle dello snodato). La ralla del 18 metri è la Hubner Hngk 19.5 dotata di controllo elettronico. Completamente rinnovati gli interni, con una disposizione dei posti a sedere analoga a quella dei principali concorrenti stranieri, vista la diversa disposizione della catena cinematica. Rimane piuttosto classico ma pulito e centrato il padiglione. La capacità complessiva dei passeggeri varia di poco rispetto ai veicoli precedenti, con un posto a sedere in più sia sul 10,6 sia sul 12 metri. Tra l’altro, grazie alla struttura leggera, il 12 metri conferma i suoi 100 passeggeri abbondanti, confermandosi ai vertici della categoria. Il 18 metri, grazie ad una diversa distribuzione degli ingombri interni, migliora ulteriormente l’abitabilità. In linea generale gli interni sono stati  completamente rivisti nei materiali, nelle forme,e nei vani a disposizione rispetto alla gamma Avancity. Anche la distribuzione dell’aria climatizzata è stata completamente rivista nel vano passeggeri, con immissione sia nel corridoio centrale che lungo i finestrini.

Anche l’autista può sedere in un posto guida rinnovato, con il cruscotto a standard Iso-Vdv nel quale trova posto centralmente un doppio display a colori multifunzione in grado di visualizzare informazioni, parametri di funzionamento, anomalie, e che integra la centralina master dell’impianto elettrico multiplex.

Nell’ambito della sicurezza attiva, uniformandosi alle tendenze europee, i Citymood montano di serie un nuovo impianto Ebs (che integra Abs e Asr), più Esp (controllo stabilità) a richiesta. Migliorata anche l’efficienza dell’impianto pneumatico mediante la Wabco Apu (Air process unit) che integra l’essiccatore con resistenza anticongelamento, separatore di condensa a scarico automatico e valvola a 4 vie.

 

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