Un autobus, quattro scuole di Milano, e tanta, tanta (tanta!) tecnologia. Il progetto CampBus lanciato dal Corriere della sera è in pieno svolgimento. Protagonista, un autobus double-decker londinese riadattato a laboratorio mobile ed equipaggiato con le «tecnologie emergenti che trasformeranno la nostra vita nei prossimi anni», come si legge nella presentazione. Vale a dire: 5G, realtà aumentata, realtà virtuale e intelligenza artificiale. Con l’obiettivo di sottolineare l’utilità della tecnologia per il futuro della scuola, provando non solo a immaginare, ma proprio a costruire (nel bus!) una classe del futuro.

campbus corriere

La tecnologia sale sul bus

Questa, in sintesi, la mission del progetto CampBus riportata sul Corriere: «L’emergenza ci ha fatto capire l’importanza che la tecnologia può assumere per la scuola. Noi vogliamo fare un passo ancora più avanti, per raccontarvi come sarà una classe del futuro con strumenti e didattiche innovative. A disposizione degli studenti, che potranno partecipare a lezioni diverse da quelle a cui sono abituati: niente banchi né quaderni. Lo smartphone non è vietato, diventa anzi parte attiva del lavoro della classe. La teoria si fonde con la pratica, la tecnologia più che materia di studio diventa lo strumento abilitatore. Perché anche scienza, matematica, storia e inglese si possono studiare in modo diverso».

Un aula tecnologia dentro il bus. Ecco il CampBus

Quattro le scuole coinvolte: i licei Parini e Cremona, l’Iis Galilei Luxemburg, l’Itt-Lsa Molinari. Due i partner tecnologici: Lenovo e Vodafone. Pochi giorni fa il bus è approdato al liceo Parini, parcheggiato nella centralissima via Goito. Il focus è stato sul Design Thinking, vale a dire la progettazione di un’applicazione. Ha partecipato anche il direttore del quotidiano Luciano Fontana, che nell’aula allestita al piano alto del bus ha spronato i ragazzi, sul tema dell’emergenza sanitaria: «Ci siamo preoccupati e abbiamo cominciato a capire che molte delle sciocchezze che son girate negli ultimi anni e tante ricette facili e illusorie della politica non erano tanto utili. Quando si ha timore per le proprie vite e le attività economiche si comincia ad essere un po’ più razionali, si tende ad affidarsi a chi è capace di darci una soluzione, a chi ha studiato, ha competenza, ha istruzione e questo è un punto importante da sottolineare in questa mattinata in cui incontriamo degli studenti».

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