Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera firmata ad integrazione e risposta della missiva del 29 maggio scorso sulla gara Consip. Ringraziamo lo scrivente che ha accettato l’invito di Autobusweb, invito che rinnoviamo a tutti i nostri lettori.

Leggo con grande curiosità ed attenzione la lettera firmata da Voi pubblicata relativa alla gara Consip. Bene, da ‘addetto ai lavori’, non posso esimermi dal condividere completamente quanto in essa riportato. Prima di aggiungere alcune altre considerazioni specifiche sulla gara in questione, prendo spunto per una riflessione sulle gare autobus in genere. Negli ultimi anni si è assistito ad una sorta di ‘deriva’ dei capitolati di gara che sembrano essere più dei trattati di ingegneria applicata piuttosto che indicazioni dei requisiti necessari all’individuazione del giusto prodotto. Viene quasi il dubbio che siano fatti ad arte.

Gara Consip ma non solo

L’autobus è un mezzo di trasporto collettivo e l’interesse primo dell’acquirente dovrebbe essere il giusto equilibrio tra costo (di acquisto ed esercizio), efficienza ed affidabilità. Faccio sinceramente fatica a capire quale sia il valore aggiunto della percentuale di quarzo contenuta nei vetri laterali (parametro messo a punteggio!) oppure assegnare punteggi per ogni millimetro in più di larghezza del veicolo «al fine di non compromettere l’efficacia del lavaggio automatico» . Avranno un sistema laser che misura il millimetro (su un bus 12m x 2,5 x 3,5)! Si penserà siano casi estremi, ma sono in continuo aumento. La fantasia non ha limiti, e purtroppo anche il capitolato ASSTRA non è esente da sofismi simili o richieste che appaiano di discutibile utilità. C’è anche chi insiste nel volere il glorioso Orlandi Pokerino per fare il servizio: non esiste più e difficilmente se ne faranno altri considerato che oggi un dispositivo di scarico Euro VI è grosso tanto quando il motore del Pokerino. Quanto vorrei avere ancora la mia fantastica Fiat 127 color aragosta!!! Il tutto si traduce poi in gare che vanno deserte o costi che lievitano.

Gara Consip, entriamo nel merito

Ciò detto, la gara Consip è quindi un chiaro esempio di consolidamento di questa tendenza arricchita dal vezzo tutto Italiano di arrovellarsi su procedure complicate e richieste fuori luogo con la quasi certezza che poi nessuno andrà a controllare. Della serie: tanto fumo e poco arrosto. Mi sembra ottimistico pensare a un extra costo di ‘solo’ 15 -20 per cento per i veicoli richiesti. Se si dovesse calcolare il rischio d’impresa o calcolare il “rating“ di questa gara, non basterebbe nemmeno il 50 o 70 per cento. Infatti, a fronte del nulla in termini di certezza in merito a quantità di veicoli e modalità di pagamento, le richieste e gli oneri sono di fatto inaccettabili da una qualsiasi normale azienda seria.

Gara Consip, il nodo dei finanziamenti

Ma le gare non dovrebbero essere pubblicate solo a fronte di copertura finanziaria? Se così fosse i soldi dovrebbero essere già disponibili e pronti o per lo meno essere disponibili al momento dell’aggiudicazione. Non vi è traccia nel capitolato di gara. Anzi, si propone una dilazione della quota in capo all’azienda senza alcuna garanzia. Della serie: la legge dice pagamento a 30 giorni, ma poi fate come volete e mettetevi d’accordo. Del resto se il cliente non dovesse pagare la sua quota, basta intervenire a termini di legge (no comment!!). Chi si ricorda la nefasta Gara EAV Regione Campania? Prezzi fuori mercato e qualche fornitore addirittura fallito.

Gara Consip, e il full service?

Altro punto interessante è la richiesta del full service: il valore offerto contribuisce al punteggio ma le aziende di trasporto possono poi non richiederlo. Sfugge il perché debba essere messo a punteggio un qualche cosa di facoltativo. Ma a parte questo, mi pongo una domanda: il costo del full service può essere ‘flat’ , cioè lo stesso per tutte le aziende, le regioni, le città? Sicuramente no, quindi il rischio è sopravalutare in alcuni casi, sottovalutare in altri. Per inciso, anche l’urea deve essere fornita in full service!! Ma solo il liquido od anche il rabbocco? Si porrà il quesito. Il full service, per ovvie economie di scala, ha senso per flotte di un certo numero di bus concentrati almeno nella stessa regione, meglio anche nella stessa città. Nel caso Consip non si sa nemmeno se, dove e quanti bus andranno forniti. Ma è possibile? Che dire poi della richiesta di autobus da 18,00 metri esatti, urbani e con solo 3 porte? Svista?

Gare d’appalto, certificazioni che non esistono

Ma il pregio più rilevante è di aver definitivamente ‘sdoganato’ un discusso parametro di valutazione sulla sicurezza dei veicoli: la famigerata R29! Viene infatti assegnato un (solo) punto a chi ha il veicolo che rispetta l’R29. Occorre rinfrescare la memoria: l’R29 è un regolamento relativo alla resistenza del veicolo in caso di impatto, una sorta di pendolo che urta la parte frontale. Niente di male quindi, anzi! Peccato che non sia applicabile ai veicoli di categoria M3, ovvero gli autobus! Quindi si valuta qualche cosa che non può né essere certificato né applicato alla categoria di veicolo in questione. Ergo: una bella certificazione non si sa bene fatta come, e su quali basi. E qui vale solo un punto, ma in altre gare italiche anche di più. Tanto nessuno può e vuole verificare.

Le tempistiche non sono certe

Ma la gara Consip, tra l’altro, manca anche un altro obiettivo non di poco conto: mettere a disposizione veicoli nuovi per il servizio in tempi ‘normali’. Sì, perché la scadenza per le offerte è fissata per la prima settimana di agosto, poi tutti in ferie per il meritato riposto. Poi tra esame della documentazione, assegnazione dei punteggi, verifiche, ed ovviamente tempi di produzione, collaudo e via dicendo… ad essere ottimisti Gennaio – Febbraio 2019!! Sperando che nel frattempo non si debba passare all’Euro VII! Si potrebbe andare avanti ancora.

Gare Consip per un Paese normale?

Ma quindi? Criticare non basta. La morale è questa: se si vuole ricostruire la casa, invece che pensare prima ai rubinetti d’oro, meglio fare delle solide fondamenta ed un buon tetto, poi si penserà ai rubinetti. La gara Consip può funzionare solo in un paese ‘normale’. Giustissimo non usare male le poche risorse, ma soprattutto avere il coraggio di un cambio di passo. Ho avuto la fortuna di conoscere un imprenditore privato, non italiano, che opera in tutto il mondo con diverse migliaia di autobus, taxi, scuolabus. Un operatore che sa stare sul mercato (senza aiuti più o meno pubblici), che acquista con piani pluriennali al miglior prezzo (incluso brand famosi), che ha un centro di formazione proprio per autisti da fare invidia. L’unico paese dove non pensa proprio ad investire è il nostro, perché non ci sono regole certe, e questo la dice lunga. Il suo successo? Mettersi in gioco senza paura, con pragmatismo e capacità di rinnovarsi.

L’Italia, un Paese senza regole

In Italia abbiamo tante realtà imprenditoriali, di varie dimensioni, efficienti ed efficaci, che sanno fare il proprio mestiere, che non avrebbero nulla da invidiare ed imparare, ma sono spesso boicottate dal sistema, dalla burocrazia, dal non rispetto delle regole o peggio dal cambiamento delle regole in corsa e magari pure con effetto retroattivo (e non solo nel settore bus!!). Come può un imprenditore del settore (da entrambe le parti, che sia produttore o azienda di trasporto) impostare un piano almeno nel medio periodo (non dico lungo!) se poi per ragioni cosiddette «di bilancio» si tagliano in continuazione i fondi per il tpl e tutto salta? Ci vorrebbe un maggior rispetto e certezza delle regole, soprattutto meno regole ridondanti e una politica meno invadente. Così sicuramente si risparmierebbero molti soldi ed avremmo un sistema più efficiente e virtuoso. Per lo meno ora siamo in due ad aver detto (parzialmente) cosa pensiamo.

P.s. Per la terza volta in breve tempo è cambiata di nuovo la legge sugli appalti, ormai ogni anno c’è un cambio. Bene: ora il prezzo vale 30 punti, 70 la tecnica. Bastano 5 punti soggettivi sull’estetica del posto guida e la gara è decisa! Avanti tutta!!

 

Lettera firmata

 

 

In primo piano

E7S e non solo: le soluzioni di mobilità urbana sostenibile di Yutong

Con lo sviluppo continuo delle città e l’aumento della popolazione, il traffico urbano affronta sfide senza precedenti. Lo sviluppo rapido della tecnologia ci offre opportunità per ripensare il futuro dei servizi di trasporto cittadino. Le città hanno bisogno di soluzioni di mobilità più intelligent...

Articoli correlati