Il biometano alimenta veicoli sia Cng (gas naturale compresso) che Lng (gas naturale liquefatto), senza necessità di modifiche, né all’infrastruttura, né ai motori. Può quindi essere usato come carburante per la mobilità privata, il trasporto merci su brevi e lunghe distanze e il trasporto pubblico.

Ciò significa che il bioCng e il bioLng possono essere immediatamente impiegati per rifornire i veicoli normalmente alimentati a Cng e a Lng, utilizzando le medesime infrastrutture.

Già oggi le formulazioni bio stanno gradualmente subentrando al Cng/Lng fossile nel trasporto stradale e hanno raggiunto nel 2023 un tasso di sostituzione stimabile almeno nel 50-60%, se si considerano anche gli impianti di biometano entrati in produzione ma non ancora incentivati.

In Italia sono attive circa 1.592 stazioni di rifornimento (67 su autostrada) di Cng (su circa 21.700 punti vendita carburanti complessivi), di cui 167 punti vendita di Lng e 94 dotati di self service. Sono inoltre presenti una trentina di impianti presso aziende di trasporto pubblico. Complessivamente, si è assistito a un raddoppio negli ultimi 15 anni. Per quanto riguarda il parco circolante, è di 1,061 milioni di veicoli a gas naturale Cng+Lng (2%).

Il buon successo del metano è sempre stato supportato dalle tecnologie e dalla capacità di innovazione delle aziende italiane specializzate nella componentistica che, grazie alla crescita nel mercato dei trasporti in Italia hanno saputo cogliere le opportunità. A causa dell’enorme aumento del costo del gas naturale nel corso del 2022, ora in buona parte rientrato, il comparto ha subito tuttavia una forte frenata, rilevabile dal numero di immatricolazioni annue, passato per le autovetture da 10.795 nel 2022 a 1.902 nel 2024 e per i veicoli commerciali leggeri da 1.854 a 340.

Per tutte queste ragioni, Federmetano, invoca il riconoscimento del biometano come carburante “zero carbon. Queste le parole di Dante Natali, presidente dell’associazione: “Il biometano può fornire un immediato contributo al complesso e lungo percorso della transizione, specialmente nella mobilità. Fin da subito, un veicolo alimentato a benzina, ma anche diesel, oppure ibrido elettrico, può essere trasformato a biometano, oggi anche con incentivo statale, e usufruire della rete di distribuzione già esistente. In vista della imminente totale sostituzione del gas naturale fossile per uso autotrazione con il biometano Federmetano ha intenzione di portare all’attenzione del Governo un elenco di richieste volte a promuovere l’utilizzo del biometano in autotrazione, a partire dall’equiparazione dei veicoli a biometano ai veicoli elettrici (BEV)».

Tra le misure proposte per favorire la diffusione dei veicoli a biometano, il libero accesso alle ZTL, agevolazioni sui canoni di sosta, esenzione tassa automobilistica per almeno 5 anni, prosecuzione degli incentivi retrofit per i veicoli trasformati a biometano.

Inoltre secondo Federmetano occorre monitorare e intervenire su tutti i meccanismi europei e non, la cui applicazione potrebbe portare a un’alterazione dei rapporti di concorrenzialità tra i diversi carburanti penalizzando il biometano.

L’associazione chiede inoltre di operare per garantire l’azzeramento dell’accisa per bioCng e bioLng e di prevedere nella prossima legge di bilancio un credito di imposta strutturale per le spese di acquisto di bioCng e Lng/bioLng da parte delle imprese di autotrasporto.

Infine, agevolare il completamento dei punti di stoccaggio Lng nel Sud Italia e Sicilia per favorire un ampliamento della rete distributiva di Lng/bioLng per autotrazione, semplificare le procedure per l’accesso agli incentivi all’acquisto di mezzi pesanti alimentati a bioCng e GNL/bioLng, ridurre il pedaggio autostradale per i veicoli a bioCng e Lng/bioLng.

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