A Milano, dal 2 ottobre, è scattato il divieto di accesso in area B e C ai mezzi pesanti privi di sensori di segnalazione di angolo cieco. E infatti da un mese e mezzo, autobus e camion che circolano per le strade del capoluogo lombardo, portano sulla livrea gli adesivi che segnalano agli altri utenti della strada il pericolo. Tutti i mezzi Atm, per esempio, dal 2 ottobre recano sui due lati e sul posteriore il segnale.

Una scelta, quella di Palazzo Marino, che non è piaciuta fin dal principio ad Assotir, che ha presentato ricorso al Tar della Lombardia. Bene, il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione all’associazione di categoria, annullando la disposizione che obbligava, appunto, bus e camion di dotarsi almeno degli adesivi di sicurezza.

Pietro Castelli, presidente di Assotir Lombardia, esulta: «La sentenza del Tar della Lombardia è la conferma della fondatezza delle nostre riserve, fatte presenti a suo tempo al Comune. La magistratura amministrativa ha giudicato l’operato dell’amministrazione comunale di Milano oltre i limiti della legge. Quest’ultima infatti riserva allo Stato – e non ai Comuni – la competenza sulle misure di sicurezza. Voglio ringraziare i colleghi he hanno avuto il coraggio, insieme a noi, di aprire un contenzioso giudiziario con il Comune di Milano». A Castelli ha fatto eco il Segretario Generale, Claudio Donati: «Continuiamo a ritenere che la soluzione debba essere presa in sede nazionale dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il coinvolgimento delle Amministrazioni territoriali e delle parti sociali e imprenditoriali coinvolte. Il tutto nel rispetto delle indicazioni europee, che oltretutto sul tema sono assai chiare. Dispiace, tra l’altro, per gli oneri sostenuti da moltissimi operatori per adeguarsi alla delibera del Comune di Milano annullata dal Tar. Voglio sperare che i responsabili si assumano la responsabilità dell’operato…».

La risposta del Comune di Milano

Non è tardato ad arrivare il commento dell’amministrazione meneghina, per bocca di Arianna Censi, assessore alla Mobilità del Comune di Milano: «La sentenza di oggi dice il Comune non ha la competenza per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda ordine pubblico e sicurezza, su cui ha competenze esclusivo lo Stato. Non c’è una critica di merito, non viene messa in discussione la correttezza, l’importanza e l’utilità della norma, ma la competenza. Può esserci qualcuno di più competente degli amministratori locali? Può esserci qualcuno, più di noi, con competenze su questioni che viviamo tutti i giorni, su difficoltà, problematiche e contraddizioni delle nostre città?». Infine, Censi chiosa annunciando il ricorso contro la sentenza del Tar: «La norma introdotta sull’angolo cieco dei camion aveva questi obiettivi ed era effettivamente riuscita ad interrompere la scia di incidenti stradali che avevano coinvolto persone in bicicletta, investite proprio a causa dell’angolo cieco. Faremo ricorso contro la sentenza».

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