In Francia, peraltro patria del Pallone d’Oro calcistico (il celeberrimo “Balon d’or) la guida diventa competizione: prove di precisione, riflessi e sangue freddo per valorizzare chi ogni giorno tiene in movimento le città.”

Come già riportato in un racconto di qualche anno fa, fu Carlo, autista e padroncino vicentino conosciuto a Verona durante il periodo del Covid durante alcuni servizi svolti con Caldana International, a parlarmi timidamente dell’idea di creare le “olimpiadi” per gli autisti. “Se lo dico in giro mi prendono per matto” mi disse.

Voleva includere anche prove di lettura delle cartine e disinvoltura linguistica, insomma, un tipo deciso ma davvero capace. In realtà, già nel 2022 proprio Scania fu promotrice, durante l’IBE Intermobility and Bus Expo, di una competizione per eleggere il miglior autista di autobus italiano. Approfitto per ricordare l’appuntamento dedicato agli operatori del settore, in programma a Misano Adriatico il 21 e 22 ottobre 2025, presso il Misano World Circuit Marco Simoncelli, per la quarta edizione di IBE Driving Experience, l’evento biennale organizzato da Italian Exhibition Group.

In Francia, però, l’idea di Carlo era già realtà da molto prima — e lui ne era senz’altro a conoscenza, essendo un autista internazionale. Sempre con cadenza biennale, come l’IBE italiana, nel 2024 si è disputata la Bus d’Or, la sfida “al millimetro” tra i migliori autisti di Francia.
In quell’occasione Bruno Herbin, autista della Transdev Saint-Étienne Métropole, località situata nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi, si è aggiudicato il titolo di miglior conducente d’oltralpe.

Autista, manovre da chirurgo e sorrisi 

In Francia la sfida è rivolta soprattutto agli operatori del Tpl, con prove e simulazioni che riproducono le insidie che ogni giorno i conducenti incontrano sulla strada: passaggi stretti, monopattini, pedoni distratti e frenate d’emergenza (e morbide) davanti a ostacoli improvvisi.
Insomma, manovre da chirurgo – e anche qualche sorriso – al Bus d’Or 2024, la competizione francese dedicata agli autisti di autobus urbani che ha messo in gara il meglio della guida professionale d’oltralpe. Organizzato ogni due anni dall’Union des Transports Publics et Ferroviaires (UTPF), l’evento si è tenuto nell’area di Parigi/Saint-Denis, coinvolgendo autisti di RATP, Transdev, Keolis, Île-de-France Mobilités e molte altre aziende del settore.

Tecnica e sangue freddo

Tre le sfide principali l’arresto di precisione, una prova in cui l’ansia da prestazione può giocare brutti scherzi. Si tratta di fermarsi esattamente su un punto stabilito, controllati da sensori simili a quelli in dotazione alle forze di polizia. Poi c’è la prova di concentrazione e ragionamento, che consiste nel pensare alla manovra prima di eseguirla: un esercizio contro l’istinto che spesso porterebbe a “mettere la marcia e partire” per fuggire da una situazione insidiiosa e alle critiche.

Tra coni e paletti disseminati in un percorso tortuoso, basta un piccolo errore per perdere punti. Chi lavora nel tpl conosce bene queste dinamiche, ma qui c’è una differenza: centinaia di occhi addosso e una giuria che valuta ogni gesto. Tutte condizioni che mettono sotto pressione anche i più esperti. Pensate a quando dobbiamo fare una retromarcia sotto gli sguardi di chi osserva, commenta e raramente si offre di aiutare. Ecco, in queste occasioni, la tensione è la stessa e, folcloristicamente, i termini che si utilizzano sapete bene quali sono. Per questo, una regola non scritta ma universale vale sempre: aiutiamo un collega in difficoltà, anche quando guida un camion.

Infine, la prova negli spazi ridotti in un percorso delimitato in un quadrato di soli 17 metri per lato, da affrontare con un bus da 12 metri. Significa avere appena cinque metri di margine davanti o dietro per correggere la traiettoria.

Un ricordo personale

Inevitabilmente, il pensiero è andato a quando, in una situazione simile — in inverno, con la neve e una fitta nebbia — mi trovai costretto a un’inversione di marcia in poco più di venti metri, con un Citaro 18 metri. Era lo spazio di un “piccolo” parcheggio in cui ero finito quasi per caso. Mi salvarono gli sbalzi, grazie ai quali riuscii a guadagnare quei pochi metri in più, ma decisivi. Andare indietro era rischioso e c’erano ostacoli, ci misi diversi minuti, ma tutto andò bene.

“Palla a volo” col bus 

A chiudere la giornata, una prova più “ludica”, una sorta di “palla a volo con il bus”, colpendo con l’anteriore del veicolo un bersaglio. Un modo – spiegano gli organizzatori – per stemperare la tensione e chiudere la gara con un sorriso. Quest’anno non è previsto un concorso nazionale, cioè il Bus d’Or vero e proprio, ma in tutta la Francia continuano le gare locali e le selezioni.

Transdev Centre-Val de Loire ha organizzato la propria finale regionale il 30 aprile 2025, mentre évolitY / Moventis Montbéliard ha tenuto il proprio concorso interno il 14 giugno 2025. Si tratta di tappe che mantengono vivo lo spirito del Bus d’Or e preparano i candidati alla prossima edizione nazionale, attesa per il 2026.

In fondo, questa competizione rappresenta un modo intelligente per valorizzare la professione dell’autista, mescolando formazione, gioco e orgoglio di mestiere — e magari attirare e motivare nuovi conducenti verso questa carriera. Insomma, in Francia accade sotto i riflettori ciò che, ogni giorno, da noi avviene lontano dai riflettori – nelle strade delle nostre città, e che noi di Autobus vi raccontiamo. 

di Gianluca Celentano

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