Chi ha immatricolato più autobus elettrici in Italia nei primi due terzi dell’anno. C’è una sorpresa…
Due terzi dell’anno sono andati e presto entreremo nell’ultimo trimestre del 2025. Un anno che per il mercato dell’autobus italiano è in naturale flessione dopo un 2024 da record, con quasi 5.000 mezzi (4.920 per essere precisi) immatricolati. Un volume che cresce fino a 6.616 unità tenendo conto anche dei “leggeri” con massa a pieno […]
Due terzi dell’anno sono andati e presto entreremo nell’ultimo trimestre del 2025. Un anno che per il mercato dell’autobus italiano è in naturale flessione dopo un 2024 da record, con quasi 5.000 mezzi (4.920 per essere precisi) immatricolati. Un volume che cresce fino a 6.616 unità tenendo conto anche dei “leggeri” con massa a pieno carico sotto le 8 tonnellate. I numeri del mercato tricolore dal 1° gennaio al 31 agosto ve li abbiamo dati nei giorni scorsi, raccontandovi come, nonostante la flessione del 19% del numero di targhe, vi siano due dati molto positivi: la sensibile crescita dei Classe III e soprattutto l’ulteriore boom degli autobus elettrici.
Sempre più autobus elettrici in Italia: i dati al 31 agosto 2025
In questi 8 mesi, alle nostre coordinate geografiche, secondo l’Anfia, sono stati immatricolati 674 e-bus, +100 e passa per cento sul dato 2024, quando si contarono 333 mezzi a batteria da inizio gennaio a fine agosto. Di questi 674, la stragrande maggioranza – praticamente tutti – sono autobus urbani: dei 1.166 Classe I sopra le 8 ton di ptt, 674 sono “alla spina”. Ciò significa che il 58% dei nuovi bus per il tpl immatricolati sono a batteria.
La top ten dei costruttori di e-bus
E ora la domanda sorge spontanea…quali sono i costruttori che ne ha immatricolati di più? La risposta è presto detta: Iveco Bus rimane market leader (anche) nel segmento dell’elettrico, con 209 e-bus, +120% sui 95 di gennaio-agosto ’24, per una quota di mercato del 30,1%.
Poi, attenzione, guadagna il secondo gradino del podio King Long, grazie alla massiccia commessa per Roma: il costruttore cinese, rappresentato in Italia dal dealer Dierre, registra 150 targhe “alla spina” (erano 2 lo scorso anno), pari a un market share del 21,6%.
Il terzo gradino del podio è per Karsan, che consolida la propria posizione: dalle 67 dello scorso anno (sempre facendo riferimento ai primi 8 mesi su 12) alle 71 immatricolazioni, che gli conferiscono uno share del 10,2%.
Ai piedi del podio c’è Solaris, in sostanziale pareggio sul volume del 2024: 53 contro 50, pari a una quota del 7,6%. A 49 immatricolazioni elettriche ecco Daimler Buses con i suoi Mercedes-Benz (erano 11) per un volume del 7,1%. Poco sotto troviamo Menarini Bus con 45, in crescita, (erano 17) e uno share del 6,5%. Settimo posto per Yutong con 35 (contro 12) e quota del 5% tonda-tonda, mentre l’ottavo è di MAN con 28 e share del 4% spaccato. Penultimo posto nella top ten per immatricolazioni elettriche per Bluebus con 22 minibus a batteria (tutti consegnati a GTT a Torino) e quota di mercato del 3,2%. A chiudere la classifica dei migliori dieci un altro Oem cinese dopo King Long e Yutong, ovvero BYD: 14 e volume del 2%.
Fuori dalla “top ten”, per il momento, Rampini con 13, Otokar con 2, Alfabus e Higer con 1.
Calcolando nel computo totale degli e-bus immatricolati in Italia dal 1° gennaio al 31 agosto 2025 anche quei mezzi con massa a pieno carico sotto le 8 tonnellate, troviamo altri 26 veicoli targati da costruttori del mondo bus: 10 K-Bus (consegnati da Troiani a Catania), 7 Iveco Bus su telaio Daily, 5 Otokar e-Centro 3 Mercedes-Benz su chassis Sprinter e 1 Karsan e-Jest.
Non mancano però anche targhe elettriche di Oem che non hanno a portafoglio l’autobus come prodotto, ma sviluppano piccoli mezzi per il trasporto persone: 29 Ford Transit, 15 Ducato, 3 Suzhou Eagle e 1 Foton
