Le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, in programma dal 6 al 22 febbraio, rappresentano un banco di prova anche per il trasporto persone.

Sta emergendo però un fenomeno che solleva più di un interrogativo, quello di un aumento anomalo di annunci per la ricerca “last minute” di autisti, spesso pubblicati sui social o su gruppi WhatsApp da agenzie molto diverse tra loro. A segnalare il problema è Sistema Trasporti, associazione che riunisce operatori Ncc e bus turistici. Il presidente Francesco Artusa denuncia retribuzioni che, in alcuni casi, arriverebbero a 6 euro l’ora. Inserzioni pubblicate senza molte garanzie – talvolta con un semplice indirizzo Gmail come recapito – e condizioni di impiego che ricordano quanto avvenuto durante recenti eventi sportivi, con turni fino a 16 ore al giorno (con le autovetture), per sei giorni su sette. Artusa pone una domanda semplice, che riguarda sicurezza e qualità del servizio: “è possibile garantire standard adeguati con personale sottopagato e reclutato con procedure poco trasparenti?”

Il tema non riguarda solo il settore del noleggio, anche il Tpl si avvicina alle Olimpiadi con  la cronica carenza di autisti. Le stime parlano di circa 400 mila presenze complessive legate ai Giochi, tra atleti, staff e pubblico. La Regione ha previsto comunque diversi interventi: il potenziamento delle linee ferroviarie verso Valtellina, Cortina e le aree alpine; dei rinforzi con bus e navette nelle zone non coperte dalla rete ferroviaria; e dei collegamenti speciali attorno ai siti olimpici, affidati a operatori pubblici e privati. Misure importanti, ma che si scontrano con un limite noto, quello che, molte aziende lombarde del TPL lavorano già oggi con organici ridotti, turni tesi e sostituzioni difficili. Se in un normale lunedì mattina Milano fatica a reggere la domanda, è legittimo chiedersi come reagirà il sistema in presenza di un aumento stimato tra il 15 e il 20% dei flussi nelle giornate di picco olimpico.

di Gianluca Celentano

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