Accordo franco-saudito per la mobilità autonoma ed elettrica. Sì, perché la transalpina Navya ha firmato, presso il Ministero dei Trasporti francese a Parigi, un accordo con il Ministero dei Trasporti e dei Servizi Logistici del Regno dell’Arabia Saudita per sostenere l’attuazione di veicoli driverless nel Paese arabo-saudita.

Sotto il patrocinio di Jean-Baptiste Djebbari, ministro francese dei trasporti, l’ingegner Saleh bin Nasser Al-Jasser, ministro saudita dei trasporti e dei servizi logistici e Sophie Desormière, ceo di Navya, si sono incontrati a Parigi per la firma ufficiale dell’accordo che prevede lo spiegamento di navette elettriche e condivise a guida autonoma per il trasporto di persone, insieme allo spiegamento di trattori elettrici per il trasporto di merci negli aeroporti e siti industriali.

navya progetti tecnologici

Navya per l’e-mobility driverless nella penisola araba

L’intesa mira a realizzare progetti pilota, convalidare i casi d’uso, definire la regolamentazione e costruire le competenze locali al fine di preparare e accelerare la diffusione su larga scala di flotte di veicoli autonomi di livello quattro su tutta la penisola araba. Il tutto agevolerà il Regno dell’Arabia Saudita a diventare uno dei primi mercati al mondo a distribuire grandi flotte di navette sul suo territorio.
Le flotte condivise e senza carbonio avranno un ruolo essenziale nella costruzione delle città del futuro, fornendo aria pulita e una migliore qualità della vita, in conformità con la “Vision 2030” del Regno dell’Arabia Saudita.

La quota di Navya nel mercato della mobilità autonoma per le persone è già pari al 75% nei paesi GCC, comprese sei navette in funzione nel Regno dell’Arabia Saudita. Questo contribuisce fortemente alla posizione di leadership globale dell’azienda con ducento navette vendute in tutto il mondo. L’accordo permetterà a Navya di portare la sua ricerca e sviluppo a un livello superiore con lo sviluppo di nuovi casi d’uso del primo e dell’ultimo miglio in centri urbani, città intelligenti, aeroporti, parchi a tema e siti industriali.

Jean-Baptiste Djebbari, ministro francese dei trasporti, ha dichiarato: «Navya è un pioniere nelle navette elettriche autonome su strada, portando servizi sostenibili e di alta qualità alle persone e alle comunità di tutto il mondo. La mobilità autonoma sta iniziando a scalare e sarà un cambio di gioco nel trasporto pubblico, con più servizi, comfort e sicurezza per le città intelligenti e le aree meno dense. Sono particolarmente entusiasta della collaborazione rafforzata tra Navya e il Ministero dei Trasporti e dei Servizi Logistici del Regno dell’Arabia Saudita, e non vedo l’ora di vedere i progetti concreti che deriveranno da questo accordo».

Il Dr. Mansour Alturki, vice ministro della pianificazione e dell’informazione, ha commentato: «La firma del MoU rappresenta un’altra testimonianza della profondità della collaborazione saudita-francese nel settore dei trasporti e della logistica. Il Ministero dei Trasporti e dei Servizi Logistici ha l’impegno di consentire l’adozione di nuove mobilità e tecnologie in tutte le modalità, come parte della strategia nazionale del settore per essere un settore futuristico e un modello di mobilità senza soluzione di continuità. Tale collaborazione con Navya, consentirà alle aziende leader di sostenere l’Arabia Saudita nel garantire il giusto e tempestivo quadro normativo per consentire l’adozione su larga scala in futuro e il pilotaggio precoce del trasporto autonomo e connesso in tutto il Regno. Che sarà essenziale per guidare gli investimenti nel settore dei trasporti e della logistica saudita nelle nuove tecnologie, e migliorare la qualità della mobilità nelle città saudite».

Sophie Desormi, ceo di Navya ha colto l’occasione della firma dell’accordo per dichiarare: «Non vediamo l’ora di iniziare una proficua collaborazione con il Regno dell’Arabia Saudita per accelerare la diffusione di nuove flotte per persone e merci e per contribuire alla costruzione di un futuro autonomo e condiviso. Il trasporto ecologico e connesso non solo farà progredire la mobilità, ma beneficerà anche l’intera comunità. L’accordo ci avvicinerà alla realizzazione della nostra visione della mobilità del futuro su larga scala».

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