Trasporto pubblico in corsia preferenziale: il Bus Rapid Transit, soluzione per le città“, questo il nome del secondo appuntamento dell’anno del nostro Mobility Innovation Tour, tenutosi venerdì 23 maggio presso il museo ATB di via Monte Gleno 13, a Bergamo, e organizzato in collaborazione con la stessa ATB.

Il convegno è stata l’occasione per approfondire in lungo e in largo la tecnologia del BRT che “promette” di modificare veramente l’offerta di mobilità, partendo dal progetto eBRT di ATB Bergamo, nato – così come altri in Italia – nel solco dell’iniziativa europea eBRT 2030.

Il Bus Rapid Transit secondo UITP

Ad aprire le danze il keynote speech di UITP a cura di Flavio Grazian, Project manager Knowledge & Innovation dell’associazione internazionale del trasporto pubblico, che ha sottolineato come in Europa i sistemi di BRT saranno presto 50. Si tratta di una tecnologia che ha mezzo secolo di storia alle spalle ma che ha visto un forte sviluppo negli ultimi anni grazie all’applicazione della tecnologia elettrica. «I mezzi di trasporto pubblico tipicamente passano un terzo del tempo in servizio, un terzo fermi nel traffico e un terzo in deposito o alla fermata. Dobbiamo cercare di migliorare la distribuzione di questi terzi: con sistemi BRT e priorità di corsia e semaforiche possiamo migliorare l’utilizzazione degli asset. Sono asset pubblici per cui sono stati investiti soldi pubblici», ha spiegato Grazian.

L’eBRT di ATB Bergamo

Il progetto dell’e-BRT di Bergamo, presentato durante il convegno dal Direttore generale di ATB Mobilità Liliana Donato e dal Responsabile area manutenzione e gestione flotta di ATB Servizi Mauro Tomaselli, vedrà un servizio full electric che offrirà una nuova modalità di trasporto sostenibile da e verso Bergamo, con un impatto positivo sul traffico e sull’inquinamento ambiental: «l’e-BRT sarà lungo quasi 30 chilometri, di cui il 73% in corsia riservata, e trasporterà circa 4 milioni di persone all’anno, strappando all’uso dell’auto privata circa il 6% dei cittadini», ha dichiarato Liliana Donato. A oggi è stato completato il 40% dei lavori e la road map prevede la messa in esercizio per luglio 2026.

Il confronto tra operatori e industria

Il convegno ha visto l’intervento di player industriali quali Powerbus (distributore italiano del brand Yutong, principale costruttore al mondo di autobus e fornitore dei veicoli per il BRT di Bergamo), e Jema Energy, società spagnola che fornirà infrastrutture di ricarica per l’e-BRT, insieme a primari costruttori di autobus quali Iveco Bus, Karsan e Solaris e alla neonata startup di Brebemi Voltaire, specializzata nella fornitura di sistemi di ricarica wireless per veicoli elettrici (tecnologia Electreon).

La prima tavola rotonda

Mauro Tomaselli (ATB); Riccardo Cornetto, Direttore Commerciale di Solaris Italia; Massimo Fiorese AD di Powerbus e Massimo Ferrarini, Key account manager di Jema Energy hanno dato vita alla prima tavola rotonda.

Tomaselli è sceso nel dettaglio del concept tecnologico del BRT di Bergamo, con un focus sui veicoli e le infrastrutture: il BRT non è una linea calata nel vuoto pneumatico ma si inserisce in una rete di trasporto sollecitata dalle trasformazioni che pendono su tutte le reti tpl.

Jema è l’azienda che sta realizzando i charger per il BRT di Bergamo, con una storia unga 70 anni nei sistemi di ricarica; Massimo Ferrarini ha parlato anche della suggestione Megawatt Charging System (MCS), al quale sono legate a doppio filo grandissime aspettative legate alle possibilità di elettrificazione dei servizi di trasporto.

Dunque Riccardo Cornetto per Solaris, che proprio a Bergamo, 8 anni fa aveva consegnato i primi autobus elettrici di sempre ad ATB, mentre In un’altra città, Cagliari, era stati pionieri del BRT. E in altre realtà in Europa ha all’attivo case history in materia di Bus Rapid Transit. Il tutto senza dimenticare che l’Oem polacco è market leader italiano nella nicchia dei filobus.

Powerbus, come detto, dealer italiano di Yutong, è il fornitore degli e-bus che saranno in servizio lungo e-BRT di Bergamo: saranno, ha raccontato Massimo Fiorese, veicoli della nuova gamma U, nella doppia veste da 12 e 18 metri.

La seconda tavola rotonda

Al seguente tavolo, invece, hanno preso parte TUA Abruzzo con il Direttore d’Esercizio Raffaele Piscitelli; Matteo Milanesi, Ceo di VoltAire, Alessandro Petri, Product Marketing Manager di Iveco Bus e Halit Özgür Altınsoy, General Director Karsan Europe.

TUA, come ha ricordato Piscitelli, è fresca di lancio della linea BRT “La Verde” sul tracciato filoviario, un caso che dimostra una certa flessibilità del BRT anche come soluzione tecnologica ponte, sfruttando una infrastruttura valevole per più usi. Infrastruttura che a questo punto è il vero plus dell’operazione.

La presenza di Matteo Milanesi, AD di VoltAire, ha permesso di lanciare una vera novità: il debutto pubblico di una nuova azienda per la quale i sistemi BRT sono una nicchia di mercato nel mirino. VoltAire è la startup di BreBeMi che punta tutto sulla ricarica wireless dei veicoli. Milanesi non ha solo spiegato come funziona questa rivoluzionaria tecnologia, ma anche i vantaggi – anche a scopo manutentivo – che offre.

A prima vista, sembrerebbe che la tecnologia BRT – comunemente associata a veicoli lunghi per il trasporto di massa abbinati a opzioni di ricarica rapida – non sia un obiettivo chiave per Karsan, che ha invece fatto del segmento da 6 a 8 metri la sua nicchia e la sua roccaforte. Tuttavia, a portafoglio non manca il 18 metri, e non a caso il costruttore turco gruppo ha presentato offerte in gare d’appalto riguardanti sistemi simili, che sono nel mirino della casa madre, come confermato da Halit Özgür Altınsoy, General Director Karsan Europe, ricordando peraltro come Karsan sia stata fornitore di veicoli (diesel) per il più grande sistema BRT in Europa, quello di Istanbul.

Last but not least, Iveco Bus, con Alessandro Petri: Iveco consegnerà a Torino i suoi primi veicoli per BRT in Italia. Petri, inoltre, ha spiegato, dal punto di vista costruttore, quali sono le specificità da tenere in considerazione nel mettere a punto veicoli per BRT e perché è importante avere in listino un’offerta dedicata.

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