Federauto chiede di rimodulare anche per bus (e truck) le multe dell’Europa sul mancato raggiungimento del target di emissioni prefissato
«Dopo il voto dell’Europarlamento per la revisione dei Regolamenti sui target di emissione della CO2, confermiamo la nostra insoddisfazione per la soluzione adottata con la diluizione a tre anni delle multe a carico dei costruttori. È un palliativo che non risolve il problema all’origine che è e resta il metodo di calcolo al tubo di […]

«Dopo il voto dell’Europarlamento per la revisione dei Regolamenti sui target di emissione della CO2, confermiamo la nostra insoddisfazione per la soluzione adottata con la diluizione a tre anni delle multe a carico dei costruttori. È un palliativo che non risolve il problema all’origine che è e resta il metodo di calcolo al tubo di scarico», ha dichiarato il presidente di Federauto, Massimo Artusi, commentando l’approvazione a larga maggioranza da parte dell’Europarlamento dell’emendamento al Regolamento 851/23, che consente agli Oem di calcolare il rispetto degli obiettivi sulle emissioni di CO2 per autovetture e furgoni nell’arco del triennio 2025-2026-2027, anziché sulle singole annualità.
«Resta una grave carenza legislativa – prosegue il Presidente Federauto – ossia, l’inspiegabile assenza di una misura da applicare sul Regolamento 1610/24 sui target CO2 per autobus e camion, che abbia quindi per oggetto le multe per i costruttori. Occorre quindi un immediato intervento legislativo finalizzato ad emendare il Regolamento sui target CO2 per i veicoli pesanti in modo almeno da applicare – al pari dei veicoli leggeri – la diluizione per il triennio 2025-26-27 del pagamento delle multe a carico degli Oem. Se non altro per equità di trattamento».
«Al di là di queste prime attività di revisione legislativa, i concessionari italiani insistono nel riconoscere il “Non Paper” del Governo italiano, appoggiato da 15 Paesi Membri e a sua volta ispirato dal Piano Draghi, come punto di riferimento strategico per dare un futuro al settore ed auspicano che i Regolamenti CO2 Automotive siano revisionati in senso pragmatico dall’Europarlamento e dal Consiglio Europeo con misure compatibili con le reali dinamiche di mercato (e dell’ambiente), sia per le auto che per i veicoli pesanti», conclude Artusi.