Autisti, i turni del mattino e quello che c’è dietro…
Riuscire a connettere pensieri complessi di prima mattina poco dopo la sveglia non è l’esercizio più semplice, ma, tranquilli, gli autisti ci riescono dopo pochi mesi dall’inizio della professione. Per loro, alzarsi ben prima dell’alba – spesso prima delle cinque del mattino – è una routine che prima o poi capita quando l’orario di una […]

Riuscire a connettere pensieri complessi di prima mattina poco dopo la sveglia non è l’esercizio più semplice, ma, tranquilli, gli autisti ci riescono dopo pochi mesi dall’inizio della professione. Per loro, alzarsi ben prima dell’alba – spesso prima delle cinque del mattino – è una routine che prima o poi capita quando l’orario di una gita o di un turno chiama. Potrà sembrare strano ma proprio gli orari “mattinali” – così sono chiamati- sono quelli più ambiti che lasciano spazio libero nel corso della giornata.
La vera sfida non è solo svegliarsi presto ma ricordarsi tutto ciò che serve per affrontare la giornata. L’organizzazione personale è cruciale e, per ridurre al minimo le complicazioni mattutine, molti autisti si preparano già dalla sera precedente. Una doccia serale, uno zaino pronto con snack e bevande possono fare la differenza facendo guadagnare qualche minuto di sonno in più. Poi c’è il viaggio per arrivare in deposito e, in questi orari, il traffico non è un problema.
Rispetto delle regole nei turni
Dietro le quinte dei turni mattutini emergono alcune ombre. Nel caso di noleggi o servizi shuttle, il regolamento comune prevede periodi di riposo obbligatori di 9, 11 o persino 45 ore tra un servizio e l’altro; nel tpl tutto è organizzato con anticipo. Tuttavia, molti autisti del noleggio confessano che il rispetto di queste norme non è sempre garantito da certi vettori, in particolare quando devi rientrare e pulire il bus e poi tornare a casa.
Probabilmente serve più tempo e in particolare informarsi bene prima di accettare una proposta di lavoro. Qualche raro operatore utilizza un escamotage sfruttando veicoli senza cronotachigrafo a scheda o combinando turni in modo creativo, magari “disco con scheda, spinte etc…”
Eccesso di flessibilità o accondiscendenza ?
C’è da dire che una certa compiacenza del conducente esiste quando avvengono situazioni imbarazzanti come quella che vi racconto. Sono le 6 e 30 del mattino in una piccola autoservizi con pochi dipendenti e qualche collaboratore a chiamata. Appena entrato nel capannone, la prima tappa è stata il bagno adiacente alla macchinetta del caffè. Anche qui ci sarebbe da fare qualche riflessione… lì c’era Lucio (nome di fantasia), che, piegato sotto l’unico rubinetto, si stava facendo uno shampoo. Gli domandai perché si stesse lavando i capelli in rimessa, e lui rispose: “Sono rientrato alle 3 di notte, ho dormito sul divano posteriore del bus e tra poco devo uscire con un noleggio con l’auto.”
In questa opinabile situazione emergeva evidentemente una richiesta bizzarra della società, ma anche l’accondiscendenza di Lucio. Alla fine non possiamo sapere quali accordi (anche economici) si celassero dietro certe scelte, ma di sicuro queste situazioni hanno ripercussioni su tutto il settore, dove, ricordiamolo, ci sono molte piccole società che lavorano con estrema trasparenza.
Benessere degli autisti, equilibrio da trovare
Per scongiurare richieste assurde verso le quali ricordiamo basterebbe solo dire “NO”, le medie e grandi società o, ancor più quelle che svolgono servizi misti, tpl noleggio, risultano le più scrupolose a livello di normativo e sindacalmente controllate.
Ci sono, però, alcune note dolenti: le riprese multiple – note come “primi e secondi” –, sono turnazioni generalmente meno ambite, in cui la durata complessiva del lavoro di guida non aumenta, nonostante si inizi presto al mattino e si rimanga impegnati per l’intera giornata.
La carenza cronica di conducenti obbliga le aziende a ottimizzare i turni per rispondere alla crescente domanda di mobilità. Tuttavia spesso si perde di vista un elemento fondamentale: il benessere degli autisti.
Stabilità, fascino, retribuzioni e valorizzazione
Per chi cerca stabilità, il trasporto pubblico locale offre condizioni migliori, ma il noleggio rimane quella frontiera di fascino dove l’iniziativa personale è costantemente sotto esame e apprezzata dai grandi nomi privati che sanno incentivare adeguatamente i loro autisti.
Ormai il tema delle retribuzioni è stato affrontato da molte aziende, alcune delle quali hanno iniziato a riconoscere l’anzianità economica dei lavoratori. Si tratta di un passo avanti significativo introdotto negli ultimi anni, che rappresenta una novità importante.
Essere autisti significa destreggiarsi costantemente tra regolamenti rigidi, grandi responsabilità e sacrifici personali. Tuttavia, con le giuste condizioni, questa professione può diventare gratificante, offrendo soddisfazioni personali e un autentico senso di realizzazione.
Per restituire attrattiva al mestiere, è fondamentale garantire un equilibrio equo tra retribuzioni e competenze, evitando di fare affidamento su conducenti low cost, spesso conseguenza dell’incapacità o della mancanza di volontà da parte di alcuni titolari di investire nella qualità.
di Cristian Guidi