Il mestiere dell’autista può essere dispersivo, ma c’è un momento in cui la loro attenzione si focalizza su un unico obiettivo: dare consigli alle case produttrici di autobus. Nei piazzali, tra una pausa e l’altra, i conducenti non si trattengono dal suggerire migliorie, segnalare difetti e condividere le proprie esperienze di guida. Molti sono un fiume in piena di lamentele ma la maggior parte è riflessiva e pragmatica. Tra le tante problematiche discusse, una in particolare merita attenzione: i riflessi notturni delle luci. Sì, perché se c’è qualcosa che accomuna chi guida autobus di linea o un torpedone da noleggio: i giochi di luce indesiderati.

Una questione di riflessi (e non quelli pronti dell’autista!)

Nel trasporto pubblico locale i moderni autobus sono dotati di ampie superfici in plexiglass, pensate per proteggere il conducente e garantire la sua sicurezza. Peccato che, come segnalano diversi autisti, queste superfici, di notte, si trasformino in specchi perfetti per riflettere l’illuminazione stradale e interna, creando un effetto  tutt’altro che piacevole durante le manovre.

Dello stesso problema si lamentano gli autisti del noleggio, i quali raccontano che durante i viaggi notturni le prime luci del corridoio interno si riflettono sul grande parabrezza, creando illusioni ottiche degne di un film di fantascienza!. Anche un oggetto chiaro appoggiato sul cruscotto riflette inevitabilmente sul vetro nascondendo la visuale frontale in quel punto. Particolare che potrebbe essere cruciale.

Luciano, uno degli autisti, racconta: “Sembra di vedere una stella o un meteorite fisso nel parabrezza. Ti inganna quasi sempre, poi capisci che è quella benedetta lucina alla base dei sedili, alimentata dalle luci notturne.”

Insomma, il rischio di credere di essere inseguiti da un Ufo mentre si guida un autobus è più concreto di quanto si pensi!

Lo specchio ingannevole

Ma non è tutto. Nel tpl, un’altra insidia luminosa arriva dallo specchietto interno che riflette la luce al neon dell’abitacolo, attirando involontariamente l’attenzione del conducente durante le svolte. Il problema? Il riflesso dello specchio interno risulta più evidente e illuminato dello specchietto esterno, che invece passa inosservato proprio nel momento in cui servirebbe di più.

Alcuni autobus ancora in circolazione, nonostante le telecamere di sorveglianza per monitorare salita e discesa dei passeggeri, mantengono questo specchio “traditore”, aggiungendo un’ulteriore sfida alla guida notturna. L’ideale sarebbe un posto di guida rigorosamente dark.

Progettazione ergonomica: interpellate gli autisti!

Gli autisti affermano di essere poco (o per nulla) coinvolti nella progettazione ergonomica dei posti guida, in modo da individuare e risolvere in anticipo queste problematiche trovando validi compromessi. Tuttavia, non è chiaro se ciò avvenga o se le loro richieste si perdano nei meandri delle decisioni industriali.

C’è chi ricorda che, fino a una quindicina di anni fa, gli autobus erano personalizzati dalle società con maggiore attenzione: per esempio, le officine delle aziende applicavano adesivi satinati anti-riflesso sulle pareti in plexiglass per ridurre il problema. Oggi, invece, sembra che la priorità sia il comfort totale del personale di guida… anche se gli autisti ribattono che di responsabilità ne hanno già abbastanza, senza dover lottare anche contro i riflessi delle luci!

Forse, la soluzione non richiede chissà quale rivoluzione tecnologica, ma solo un po’ di buonsenso e qualche accorgimento in più.

di Cristian Guidi

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