Gli autobus Iveco «sono i campioni di sostenibilità». E presto arriverà l’autobus elettrico per il trasporto pubblico. Parola di Davide Pollano, fresco di approdo al ruolo di South Europe manager di Iveco Bus. Torinese, una lunga esperienza in Fca e Iveco Truck alle spalle, Pollano si è prestato al microfono di Autobus per un’intervista che ha toccato anche i temi del mercato, della gara Consip, delle prospettive future dell’azienda, di Busitalia Fast e dell’autobus elettrico che mollerà gli ormeggi nel primo semestre 2018.

Il parco autobus italiano è tra i più vecchi d’Europa. Il modello di finanziamento in questi anni non ha funzionato, altrimenti non saremmo in questa condizione. Lei crede che i nuovi strumenti messi in campo da questo governo vadano nella giusta direzione?

«Svecchiare il parco circolante è una priorità e salutiamo con interesse e attenzione tutti gli strumenti che il Governo mette e metterà in campo per perseguire gli obiettivi di modernità, efficienza e basso impatto ambientale. Nello specifico, se lei si riferisce alla gara Consip, stiamo studiando le carte. E non nego che ci sono elementi di grande interesse e alcune criticità».

Le può elencare?

«Certo. Una centrale unica d’acquisto aiuta, per sua natura, a standardizzare le modalità di acquisto e omologare i prezzi. Tutto questo dovrebbe essere accompagnato, secondo noi, da strumenti capaci di semplificare anche l’intero processo di transazione. La gara Consip, nello specifico, non sembra accettare la sfida della semplificazione».

In che senso?

«Innanzitutto, considerando le specificità del settore è difficile trovare uno standard in tema di allestimento. La gara Consip, comunque, è molto chiara in alcuni suoi passaggi, ma su qualche specifico punto faremo ulteriori approfondimenti».

Cambiamo argomento. Il concetto su cui ruota maggiormente l’azione di Iveco, e più in generale di Cnh Industrial, è quello della sostenibilità. Ci può dire nello specifico le azioni concrete del vostro gruppo per perseguire l’obiettivo?

«La sostenibilità è il nostro faro. Siamo i leader del segmento degli autobus a gas e esprimiamo una qualità tecnologica di altissimo livelli. Questo il mercato lo sa bene e continua a premiarci. Il gas, nello specifico, è ancora oggi la soluzione ottimale nel medio-lungo periodo per le città. Disponiamo anche di una gamma completa di autobus ibridi con cui abbiamo vinto molte gare tra cui, voglio ricordare, quelle di Bologna e di Milano. Ma siamo già pronti al passaggio successivo…»

L’autobus elettrico?

«Sì, lo sviluppo dell’autobus elettrico è arrivato ad uno stadio avanzato, lo stiamo testando da più di un anno con ottimi risultati».

Il 2017 è un anno ricco di gare con volumi importanti. Secondo lei nel 2018 si arriverà ad immatricolare quei famosi 4.000 autobus indicati dalle associazioni di categoria come il volume minimo per invertire il trend di invecchiamento del parco?

«Noi siamo ottimisti. L’inversione di tendenza è ineludibile, il parco circolante è troppo vecchio e salutiamo con interesse gli investimenti per il rinnovo del parco circolante. Il volume che ha citato lei lo riteniamo verosimile anche grazie alla gara Consip ed alle altre gare importanti che impatteranno sul 2018. Ma questo, come sa, è una Paese bello ma imprevedibile».

Partiamo dal 2016 analizziamo le quote di Iveco nelle varie classi. Con i Classe III avete una quota marginale, i Classe I sono stati un problema per tutti, sui Classe II mostrate i muscoli con una gamma apprezzata e sui mini il Daily rappresenta un unicum anche in termini di portata. Avete già qualche indicazione sul 2017?

«L’analisi di mercato che abbiamo fatto con la squadra non ci offre un quadro di cambiamento radicale rispetto al 2016. Certo, ci aspettiamo un incremento nel segmento dei Classe II. Anche sul versante dei Classe I siamo convinti che metteremo un bel segno più. Comunque, come dicevamo in precedenza, il vero impatto delle gare in corso sarà sul 2018».

Busitalia. Il gruppo Fs ha messo nero su bianco l’intenzione di crescere sul mercato del Tpl e ha da poco presentato il servizio della linea a lunga percorrenza battezzato Fast. Tutto questo implica un piano industriale di dimensioni importanti anche sotto il profilo di investimenti per il parco circolante. Tutti questi elementi sono ascrivibili a un’apertura o a una chiusura del mercato?

«Tutti gli elementi di novità devono essere analizzati nella loro complessita e se vanno nella direzione di aumentare l’offerta di mobilità collettiva noi li salutiamo con grande interesse. Flixbus ha rivoluzionato il mercato della lunga percorrenza ed è giusto che un grande gruppo come Fs risponda. Con gli elementi che abbiamo in mano oggi non posso affermare si tratti di una chiusura o di una apertura, come Iveco valuteremo nel merito».

Facciamo un salto in Toscana. Iveco si è aggiudicata il lotto dei Classe II, ma su questa gara pesano ancora i giudizi del Consiglio di Stato (che ha passato la palla alla corte europea) e quello di un ricorso al Tar presentate da entrambe sul tema della gara di servizio…

«Guardi è una gara molto importante per noi e per tutta la Regione Toscana. Le sentenze non sono prevedibili, aspettiamo il giudizio».

Parliamo di prodotto. Due domande secche. Quando vedremo il primo Evadys in Italia?

«L’Evadys è una gamma fondamentale per Iveco che consente di allargare ulteriormente l’offerta, si inserisce tra la serie Crossway e la serie Magelys. La nuova serie Evadys sarà disponibile entro fine anno anche in Italia».

Abbiamo già toccato l’argomento ma la domanda in questo periodo è d’obbligo. A quando l’elettrico in catalogo?

«L’autobus elettrico andrà in produzione nel 2018 e i primi modelli saranno disponibili già nel primo semestre, le aziende di trasporto potranno così acquistarlo».

Sarà sempre offerto solo con il marchio Heuliez?

«Per ora sì, ma stiamo studiando anche la possibilità di offrirlo anche con il brand Iveco».

 

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